Situazione sempre più ai ferri corti tra gli USA e la Corea del Nord, a breve infatti saranno pronti a prendere il volo le forze militari americane e Sud coreane al fine di effettuare l'ennesima azione militare in Corea nonostante le precedenti reazioni militari del dittatore Nord coreano Kim jong un. Infatti, nonostante il fatto che il capo della Corea del Nord abbia in più occasioni minacciato di bombardare punti strategici americani, oltre alla plateale minaccia inerente al lancio di un missile intercontinentale in grado di raggiungere una città negli Stati Uniti d'America, ora questa esercitazione congiunta potrebbe scatenare l'ira di Kim ed invogliarlo ad agire militarmente.

Volo annuale per USA e Corea del Sud

Non si tratta di una nuova azione congiunta, bensì di un'esercitazione annuale che in questo caso potrebbe avere un obiettivo in più: monitorare ed intimidire la Corea del Nord. Si chiama UFG, ossia Urchi Freedom Guardian ed è caratterizzata da un'esercitazione congiunta che potrebbe risultare una prova di forza contro Pyongyang.

L'Urchi Freedom Guardian è parte integrante dell'accordo tra gli alleati USA e Corea del Sud, di fatto ogni anno viene effettuata al fine di esercitare il personale alla lotta congiunta. Già negli anni precedenti in occasione del volo militare il dittatore Kim jong un non ha mai digerito tale prova di forza effettuata nei suoi confronti ed ha sempre risposto con delle azioni militari importanti.

Infatti già lo scorso anno a seguito del UFG, il dittatore Nord coreano ha risposto lanciando in missile intercontinentale e quest'anno potrebbe fare di più, ponendosi un obiettivo vero e proprio.

Pyongyang e Stati Uniti aspettano un passo falso

La guerra sembrava imminente dopo la plateale minaccia fatta dalla Corea del Nord ed inerente al possibile bombardamento della base militare americana a Guam, conflitto rimandato a causa di quelli che sono gli accordi con gli alleati, i quali con molta probabilità, hanno messo dei paletti al fine di evitare un conflitto internazionale.

In questo caso è stata la Cina, alleata economica della Corea del Nord e che in questo frangente, ha avvisato gli USA che in caso di attacco militare contro Pyongyang, senza giustificato motivo, sarebbe disposta a prendere le parti della sua alleata ed intervenire in suo aiuto. Dall'altra parte invece è il Giappone a sostenere gli USA, i quali hanno rassicurati gli Stati Uniti e Guam, che in caso di lancio missilistico contro sarebbero sicuri di riuscire ad intercettare i vettori.