Si tratta di tre lotti di prodotti alimentari, derivati da uova importate da Belgio, Olanda e Germania, probabilmente trattate e provenienti dalle zone dove è scoppiato il caso del Fipronil nei giorni scorsi.
Un lotto a Bologna e due a Parma di prodotti sono stati bloccati dal provvedimento di fermo in via precauzionale dal Ministero della Salute attraverso un'operazione coordinata tra lo stesso Ministero, il Nucleo antisofisticazioni e la Regione Emilia-Romagna attraverso i controlli effettuati dai servizi veterinari delle Aziende sanitarie.
Dal Ministero della Salute assicurano che non sono previsti nuovi arrivi di prodotti alimentari semilavorati come quelli sottoposti ai fermi, tuttavia in Emilia si respira un'aria di preoccupazione e lo stesso stato di allerta si alza nel resto dello stivale.
In effetti i provvedimenti dimostrano ancora una volta come i controlli vengano effettuati e che sui prodotti alimentari funzionino a dovere. Le uova di produzione italiana (classificate con codice IT) restano al di fuori di ogni sospetto.
Per i lotti sottoposti al provvedimento è stato previsto, come da prassi, un piano di campionamento ed analisi che si svolgerà nei prossimi giorni e che saprà dire il grado di contaminazione, derivata dal fipronil, sugli alimenti.
L'Assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, Sergio Venturi, ha assicurato ogni sorta di collaborazione con il Ministero della Salute, i NAS. La Regione è pronta a mettere in campo tutte le forze a disposizione sia per i controlli preventivi che per i campionamenti e le analisi che verranno effettuate successivamente.
Tutto questo finché la situazione non sarà tornata a livelli di normalità e sarà quindi garantita la salute dei cittadini.
Il Fipronil o meglio conosciuto come Fluocianobenpirazolo non è altro che un insetticida ed è salito agli onori (si fa per dire...) delle cronache per aver contaminato le uova esportate in almeno quindici paesi europei, Italia compresa, da Belgio e Olanda in particolare.
In sé il Fipronil non desterebbe particolari preoccupazioni, infatti il prodotto è utilizzato, spesso insieme al Methoprene, anche quale antiparassitario per combattere pulci e zecche negli animali domestici. Si tratta di un insetticida a lunga durata e a largo spettro che tende ad avvelenare il parassita, ma non ad ucciderlo subito, dandogli il tempo di rientrare nella tana e avvelenare così i suoi simili facendone successivamente "piazza pulita".
La preoccupazione, dalla quale nasce il caso, è che il prodotto sia stato utilizzato abbinato ad un altro insetticida con il fine di mantenere e migliorare la resa dei polli ma, nel contempo, formando un mix nocivo.