L'Italia condanna "nei termini più categorici" ciò che è avvenuto all'alba di ieri: il lancio di un "missile balistico" che ha sorvolato il Giappone, cadendo nell'Oceano Pacifico, da parte della Corea del Nord. In una nota apparsa sul sito web della Farnesina, il ministro Angelino Alfano esprime, inoltre, solidarietà al Governo e al popolo giapponese per un fatto inquietante. "La nuova sfida di Pyongyang al regime di non proliferazione rappresenta una seria minaccia alla stabilità regionale, alla pace e alla sicurezza internazionale", evidenzia Alfano, sottolineando "l'ennesima chiara violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".

Inutile girarci attorno, perché "è forte e crescente" la preoccupazione per la "frequenza dei test missilistici" e, allo stesso tempo, per "il continuo sviluppo delle relative tecnologie", che peraltro "si accompagnano all’avanzamento del programma nucleare militare di Pyongyang", del quale "il test dello scorso 3 settembre costituisce drammatica testimonianza".

"Percorso di autoisolamento e sfida'

Alfano auspica che la Corea del Nord desista immediatamente dal "crescente percorso di autoisolamento e di sfida alla comunità internazionale" e abbandoni una volta per tutte "lo sviluppo del proprio programma missilistico e nucleare". Il titolare della Farnesina assicura che "l'Italia continuerà a fare la sua parte" nella direzione di "una risposta ferma e coesa in ambito europeo ed internazionale".

Intanto, "c'è un'opzione militare" sulla Corea del Nord, afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, il generale Herbert Raymond McMaster, spiegando che non siamo di fronte a un "problema fra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, ma fra il mondo e la Corea del Nord".

Donald Trump e Kim Jong-un

Il lancio del missile suona come una nuova sfida, da Pyongyang agli Usa e alle altre potenze del mondo che intendono limitare i suoi programmi, sul fronte missilistico e su quello nucleare.

Si attendono adesso sviluppi importanti dalla riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. Donald Trump fa sapere che "gli Usa non saranno mai intimiditi" e che non esiteranno a difendere i cittadini da quanti minacciano il loro "stile di vita". Il discorso riguarda anche il regime della Corea del Nord.

Nei prossimi giorni il presidente statunitense incontrerà Shinzo Abe, premier giapponese, e Moon Jae in, leader sudcoreano. Avranno diverse cose da dirsi sull'escalation della crisi con la Corea del Nord. La replica di Kim Jong-un: "Pareggeremo la forza degli Usa". Parole che lasciano intendere come il regime intraveda il "completamento del programma nucleare". Il missile lanciato dalle vicinanze della capitale Pyongyang ha volato per 3 mila e 700 chilometri, affondando nel Pacifico Nord, e a un'altezza massima di circa 770 chilometri. Il missile precedente, il 28 agosto scorso, aveva avuto una gittata di circa 2 mila e 700 chilometri, volando a un'altezza di circa 550 chilometri, poi si era spezzato in tre parti nel mare del Giappone.

In meno di tre settimane, due missili balistici nordcoreani hanno sorvolato l'isola giapponese di Hokkaido, la più settentrionale.

La realtà nordcoreana

Estesa oltre 120 mila chilometri quadrati, con 24 milioni di abitanti, la Corea del Nord confina con la Cina e per un breve tratto con la Russia. A meridione la zona demilitarizzata coreana la separa dalla Corea del Sud. Le condizioni di vita dello Stato sono fortemente segnate dalle sanzioni e dagli embarghi imposti dai Paesi occidentali. La Corea del Nord è afflitta da lunghi periodi di siccità che minacciano la sicurezza alimentare di gran parte della popolazione secondo un nuovo Rapporto speciale Giews della Fao, preparato in collaborazione con il Centro comune di ricerca della Commissione europea.

La produzione agricola del 2017 è stata gravemente danneggiata proprio da prolungate condizioni di siccità. Nelle più importanti aree produttrici del Paese, le piogge da aprile a giugno sono state ben al di sotto della media di lungo periodo, pregiudicando seriamente le semine e danneggiando le principali colture stagionali.

Chi è il leader della Repubblica popolare democratica di Corea

Kim Jong-un, 33 anni, è il leader della Repubblica popolare democratica di Corea, la Corea del Nord, dal 18 dicembre 2011. La "guida suprema", dal giorno successivo alla morte del padre. Detiene, inoltre, i titoli di presidente del Partito del lavoro di Corea e presidente della Commissione per gli affari di Stato; presidente della Commissione militare centrale e comandante supremo dell'Armata del popolo coreano.

Terzogenito di Kim Jong-il, è inoltre il più giovane capo di Stato al mondo. Kim-Jong-un ha studiato alla Scuola inglese internazionale di Berna. Secondo un suo ex cuoco personale, Kim Jong-un sa parlare perfettamente coreano, inglese, francese e tedesco, anche nella sua variante svizzera. Kim Jong-un è anche un appassionato di pallacanestro e un amante della vita lussuosa. All'annuncio della morte del padre, la televisione di Stato nordcoreana lo ha presentato come il "grande successore".