"Venite, ve ne prego, mio padre è a terra con la testa fracassata", una voce concitata e singhiozzante, parla al telefono, le 22 e 35 di ieri, da un'abitazione alla periferia di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo. È di una ragazza di 25 anni che chiama il 118. Davanti a lei una scena agghiacciante: suo padre riverso sul pavimento di casa, in una pozza di sangue. Sul momento ha preferito credere che il padre, malato, fosse caduto. Ma la brutale verità è un'altra: si è appena consumato un dramma familiare. La madre, Clara Sannini, 58 anni, con un mattarello ha colpito a morte il padre, Enzo Canacci, 62 anni.

Mentre la figlia chiede aiuto, si consumano gli ultimi attimi di vita del genitore. Nella sera della "festa del perdono", da cui la ragazza era appena tornata, la comunità locale è stata sconvolta da un episodio di inimmaginabile violenza domestica, scaturito al culmine di una lite in cui l'esasperazione ha travalicato ogni possibile indulgenza.

La lite e poi il colpo mortale

Ieri sera i coniugi Canacci, lui pensionato, lei impiegata, hanno iniziato a litigare. Forse ci sono stati battibecchi fin dal pomeriggio. Quale sia stato il motivo scatenante dei loro dissapori, è ancora in corso d'accertamento da parte dei carabinieri che conducono le indagini. Certo è che a tarda sera la moglie, sopraggiunta di spalle brandendo un mattarello, l'utensile domestico che evoca l'immagine di felici riunioni familiari, ha colpito con violenza il marito che è caduto a terra con il cranio fracassato.

Quando la figlia ha dato l'allarme, i soccorritori, in attesa dell'arrivo dell'ambulanza, hanno cercato di darle qualche indicazione per tentare di rianimare il padre, credendo si trattasse di una rovinosa caduta. Ma quelli erano gli ultimi istanti di vita di Enzo Canacci. All'arrivo del personale sanitario con i carabinieri, l'uomo era riverso a terra in una pozza di sangue nel corridoio dell'abitazione di via Le Case, alla periferia nord di Terranuova Bracciolini.

A terra c'era anche il mattarello di legno. I soccorritori hanno tentato inutilmente di fargli un massaggio cardiaco. L'uomo era morto. Nella notte è stato portato all'obitorio in attesa dell'autopsia, disposta dal pm Angela Masiello.

Sul divano pietrificata

La moglie, Clara Sannini, è stata trovata pietrificata, assente, seduta sul divano di casa, dopo aver assunto psicofarmaci e sonniferi con cui aveva tentato il suicidio.

Portata in ospedale, la donna è stata salvata e, una volta fuori pericolo, ha confessato l'omicidio ed è stata trasferita nel carcere di Arezzo. Restano da ricostruire le circostanze che l'hanno portata ad uccidere il suo compagno di vita. La donna l'ha colpito con particolare accanimento dal momento che è stato danneggiato anche l'utensile divenuto nelle sue mani un'arma.

Esasperazione e angoscia, probabili moventi

Quel che si sa è che Enzo Canacci, a 62 anni era costretto a una vita sacrificata. L'uomo, ex presidente dell'Avis, molto conosciuto e stimato in zona per le sue attività di volontariato, era stato colpito da un ictus che lo costringeva a muoversi a fatica con un bastone. A causa della malattia, aveva bisogno di continua assistenza.

E sua moglie era a sua volta costretta a una vita scandita dai tempi e dai modi dell'accudimento del marito. Probabilmente le radici del delitto vanno ricercate in uno stato di depressione della donna, logorata dal menage coniugale tra l'esasperazione e l'angoscia mortale. E così, mentre a Terranuova si stava svolgendo la più sentita festa del Valdarno, quella del perdono, in una casa del borgo andava in scena l'impossibilità di trovare la via della clemenza.