Emerge la triste storia di una donna di trent'anni che cura la sua epilessia da quando aveva tredici anni. La donna è una infermiera. Si chiama Antonia Louise Rimmer e racconta al Mirror l'incubo che ha vissuto negli ultimi anni quando ha partorito la sua piccola Kaitlyn. La ragazza cura la sua epilessia con un farmaco chiamato Epilim. Il farmaco è stato assunto anche durante le due gravidanze poiché nessuno l'aveva informata dei rischi che potevano esserci. Ora la serenità della sua famiglia è distrutta. I medici le avevano assicurato che le sostanze che assumeva non avrebbero influito sulla salute delle piccole che portava in grembo e le avevano detto che non ci sarebbero stati problemi nemmeno dopo la nascita.
Così non è stato,
Le sue figlie hanno problemi gravissimi a causa del farmaco
La figlia della giovane Antonia ha presentato diversi sintomi. La madre della piccola ha scoperto dopo qualche tempo che la figlia aveva la sindrome fetale da acido valproico, una reazione avversa proprio al farmaco che la donna assumeva per curare l'epilessia. La bimba ha soli otto anni ma la sua vita è segnata per sempre. Ha problemi di vista , ha iniziato a camminare tardi e ha i tratti facciali tipici di chi è affetto da questa grave patologia. L'altra figlia invece ha due anni e la sua situazione è ancora peggiore. La bimba non solo è nata prematura ma soffre di autismo, ha problemi motori, soffre di asma e ha anche problemi di linguaggio.
Antonia e il suo compagno sono stati costretti a girare tutto il Regno Unito per riuscire a far seguire la piccola da specialisti. La donna ora ha bisogno dei suoi familiari perché con le crisi epilettiche non può guidare.
L'appello della donna affinché altre mamme siano informate
La sua vita ormai è distrutta e lotta giorno dopo giorno per dare un futuro migliore alle sue figlie.
La donna però ci tiene a lanciare un appello per aiutare le altre donne che soffrono di crisi epilettiche a non subire la stessa situazione. La donna ha affermato che nessun medico l'ha informata delle conseguenze che poteva avere con l'assunzione di Epilim in Gravidanza. La donna afferma che quando era incinta non era informata di tutto questo.
La donna vuole trasmettere quest'informazione a coloro che soffrono di epilessia ma vogliono realizzare il sogno di diventare mamme. La donna conclude: "Per la mia famiglia è troppo tardi ma spero che non lo sia per tante altre".