Ci troviamo ad Ischitella, una piccola cittadina in provincia di Foggia, dove un uomo ancora da identificare ha fermato una ragazzina per poi esploderle un colpo d'arma da fuoco in pieno volto. Secondo la ricostruzione dei fatti, la ragazzina sarebbe uscita di casa per recarsi alla fermata dell'autobus che l'avrebbe poi portata a scuola, come faceva tutte le mattine. Ma durante il tragitto sarebbe successo l'inimmaginabile: una macchina sembra seguirla a distanza, si accosta e ne scende un uomo che si avvicina alla ragazza appena quindicenne, con una scusa la costringe a voltarsi e le spara un colpo di pistola in pieno volto.

Grazie al rapido intervento dei passanti, la giovane è stata trasportata con urgenza agli Ospedali Riuniti di Foggia, dove è stata sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico che ha costretto i medici ad indurla in coma farmacologico per salvaguardare le sue condizioni vitali. Nel frattempo i militari stanno perlustrando la zona ed effettuando le dovute indagini per risalire all'aggressore che senza alcuno scrupolo ha deciso di mettere fine alla vita di una giovane adolescente. Nei pressi del luogo in cui è avvenuta la sparatoria è stata ritrovata l'auto dell'ex compagno della madre della giovane, divenuto adesso uno dei principali sospetti ricercati dalle forze dell'ordine. La ragazza, secondo quanto risultato dalle indagini ancora in corso, era stata affidata ai nonni dopo l'insorgere di problematiche non indifferenti all'interno dell'ambito familiare.

I primi rilievi dei carabinieri e le condizioni della ragazza

Sul luogo, subito dopo la sparatoria, sono sopraggiunte molte pattuglie di Carabinieri che hanno collaborato sinergicamente per ricostruire quanto accaduto e per raccogliere quante più informazioni possibile per risalire all'identità dell'aggressore. In terra non è stata rinvenuta nessuna traccia di bossoli o proiettili, quindi si pensa che sia stato utilizzato, per colpire in pieno viso la minorenne, un revolver.

Ma le indagini non si fermano qui, poiché i militari stanno già analizzando le immagini riprese dalle telecamere della zona che avrebbero potuto catturare l'immagine del sospettato durante il suo arrivo sul luogo e durante la sua fuga che, secondo le testimonianze, è avvenuta a piedi e senza l'utilizzo di mezzi di trasporto.

Al momento della sparatoria la zona brulicava di passanti che sono fuggiti non appena hanno udito lo sparo, tra questi anche numerosi ragazzi che si stavano dirigendo alla stessa fermata dell'autobus che era solita frequentare, per motivi logistici, la vittima dell'aggressione.