Le multe, soprattutto quelle riguardanti il codice delle strada, sono fastidiose e in alcuni casi anche illegittime. Come nei casi, ormai ben conosciuti, delle multe derivanti dai sistemi di rilevazione automatica della velocità; sanzioni elevate spesso da macchinari non omologati o posizionati strategicamente, e non segnalati, per immortalare automobilisti distratti alla guida.

Modifica alla riforma Madia

La famosa busta della raccomandata (atto giudiziario) di colore verde sta per andare in pensione. Niente più paura del postino ma forse si avrà della mail.

Si perché già da quest'anno partiranno i primi test e le multe potrebbero arrivare tramite posta elettronica. Il famoso gioco di non ritirare la raccomandata per allungare i tempi del pagamento della stessa, o addirittura cercare di scamparla non ritirandola affatto, sta per finire. La tecnologia avanza e con essa anche i vantaggi e svantaggi che ne derivano. Alla Pubblica Amministrazione basterà comunicare anche una sola volta il proprio indirizzo e-mail per vedersi iscritti all'anagrafe digitale che sarà utilizzata per inviare le multe online.

Questo provvedimento era atteso, difatti venerdì scorso è arrivato il prima via libera dal Consiglio dei Ministri. Dove è stata apportata una modifica al decreto correttivo della riforma Madia che concerne la digitalizzazione dell'amministrazione pubblica.

In attesa che la famosa anagrafe digitale diventi realtà, ancora in fase iniziale nonostante le continue rassicurazioni, parte il domicilio digitale che coinciderà con l'indirizzo della PEC o con qualsiasi altro servizio di indirizzo elettronico conforme alle norme europee. Così facendo viene creato un elenco di domicili digitali consultabili da chiunque.

Multe tramite e-mail

L'introduzione dell'indirizzo elettronico certificato, ovvero PEC, è avvenuta già da diversi anni in Italia ma senza riscuotere un grande successo tra i cittadini. Le imprese sono già obbligate ad averne uno, dove ricevono comunicazioni ufficiali ed anche multe. Da ora anche i cittadini potranno comunicare il loro indirizzo PEC per ricevere qualsiasi tipo di documento e notifica, raccomandate ed anche multe.

La trascrizione dell'indirizzo digitale avverrà tramite tre canali, un sito web dedicato, trasferimento della PEC su Ini-Pec e dichiarazione del domicilio durante la compilazione di anagrafiche per i servizi al cittadino sui portali istituzionali.