E' un mea culpa infinito quello di Papa Francesco sulla pedofilia. Non fa sconti, non fa repliche, condanna soltanto. Con poche parole cerca di riscattare una Chiesa che per tanto tempo non è riuscita a ben punire questa colpa che per Francesco "E' una malattia". E lo dice con la sua contraddistinta umiltà, con il suo essere semplice pastore consapevole della natura umana. Quella natura debole dell'uomo, incapace di dire di no al suo demone: "La persona che fa questo, uomo o donna che sia, è malata. Oggi lui si pente, lo perdoniamo, va avanti, ma dopo due anni ricade".

'Mai la grazia per questa colpa'

Bergoglio ha espresso la tutta la vergogna della Chiesa per il crimine di pedofilia dinnanzi alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, ricevuta questa mattina in Vaticano. Ha definito tale abuso uno 'scandalo' , una rovina per l'intera umanità, che colpisce donne, bambini ed uomini di tutte le razze e società d'appartenenza. Proprio per questo, ha continuato Francesco, 'è stata un'esperienza dolorosa per la Chiesa'.

La linea adottata dal Papa è " tolleranza zero ", già inaugurata da Benedetto XVI ed oggi accolta in pieno da Bergoglio. Per la Chiesa, chi viene condannato di pedofilia, abusi sessuali sui minori, ha possibilità di rivolgersi al Papa per chiedere una grazia, ma Papa Francesco non fa sconti e stamane ha dichiarato che non ha mai firmato e mai penserebbe di farlo per perdonare il pedofilo.

Parole irremovibili sintetizzate con un "Spero sia chiaro" finale.

'La chiesa è arrivata tardi'

Sul crimine di pedofilia 'la chiesa è arrivata tardi', ha poi sottolineato Bergoglio. Un tempo, specifica, per far fronte al problema si usava 'spostare la gente', ma ciò ha addormentato le coscienze in quanto pratica 'antica'. Di conseguenza al ritardo della coscienza, anche i mezzi per risolvere il problema arrivano in ritardo.

Si tratta, dunque, di un problema grave, per il quale ancora più grave è la colpa di chi non ha preso coscienza del problema.

E poi dalla pedofilia passa alla corruzione. Un altro grave problema che inquina il mondo è la corruzione, cioè "Un terreno fertile mediante il quale le mafie si arricchiscono", ha detto Francesco. Per il Vescovo di Roma bisogna in ogni modo opporsi alla corruzione, che giustifica se stessa presentandosi come normale, ma è solamente la soluzione che adotta il furbo, che sceglie di servirsi di questa strada per perseguire i propri obiettivi.