Hanno deciso di costituirsi perché sentivano di avere il fiato sul collo degli inquirenti. Due dei componenti della banda dei violentatori di Rimini si sono presentati alla caserma dei carabinieri di Pesaro ed hanno ammesso le loro responsabilità. Si tratta di due minorenni (15 e 16 anni) di origine marocchina che avevano compreso di essere nel mirino del forze dell’ordine dopo la diffusione del fotogramma che li ritraeva davanti al Bagno 130 a Miramare. Doveva essere un agosto boom per la riviera romagnola. Le temperature africane avevano reso l’estate ancora più bollente e i turisti non si erano fatti attendere.

In pochi si immaginavano che la città potesse piombare nel terrore per colpa di un gruppo di balordi. Una gang di origine africana che aveva deciso di trascorrere la calienti notti riminesi a caccia di coppietta. Un’escalation di violenza arrivata al culmine alcuni giorni con gli abusi sessuali nei confronti di una polacca e di una trans peruviana.

Aggressori riconosciuti dalla trans peruviana

La furia degli aggressori si è abbattuta anche sul fidanzato della giovane turista dell’est Europa. Nei giorni successivi solo l’intervento immediato delle forze dell’ordine aveva evitato un’altro atto di violenza nei confronti di una quarantenne di Parma. Nella circostanza un marocchino è stato sorpreso con i pantaloni abbassati mentre tentava di consumare un rapporto sessuale con la vittima.

Altri episodi erano stati segnalati tra la notte di San Lorenzo e Ferragosto con una giovane tedesca che aveva riferito di essere stata stuprata da un gruppo di sconosciuti. Le dichiarazioni rese dalla trans peruviana hanno dato un’importante scossa alle indagini. Dopo aver visionato i fotogrammi la giovane non ha avuto nessun dubbio sulla responsabilità dei ragazzi africani.

‘Sono stati loro a stuprarmi’. Un rilevante contributo era arrivato anche dal fidanzato della polacca violentata che aveva riconosciuto almeno due degli aggressori.

La coppia polacca ha lasciato l'Italia

Una donna originaria di Legnano aveva individuato dalle foto segnaletiche un giovane di origine magrebine. Tutti elementi che hanno permesso alle forze dell’ordine di ricostruire l’identikit dei componenti della banda che per un mese ha seminato il terrore a Rimini.

I due marocchini hanno confermato di essere stati gli autori delle violenze. Secondo le ultime indiscrezioni, nelle prossime ore potrebbe presentarsi un'altro dei ricercati. Le forze dell’ordine sono sulle tracce di un cittadino nigeriano e di un congolese. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, i quattro balordi risiedevano nel comune di Vallefoglia. Nel frattempo la coppia polacca ha lasciato il Bel Paese per raggiungere la madre patria dopo l’amaro epilogo della vacanza. Nonostante ciò, i due giovani non hanno escluso di ritornare in Italia in futuro.