L'incubo a Rimini è finito. Due dei quattro componenti del branco autore dei brutali stupri avvenuti nel weekend del 25 e 26 agosto, si sono costituiti confessando i reati per i quali gli investigatori li stavano cercando. I due, seguiti dal terzo componente, sono dei fratelli minorenni di quindici e sedici anni di nazionalità marocchina. Convinti dal padre, che vive da trent'anni nel nostro paese, hanno raccontato agli inquirenti la dinamica delle aggressioni e degli stupri, avvenuti al bagno numero 130 di Miramare, indicando come loro capo, quindi come quarto membro, Guerlin Butungu.
Butungu, ventenne di nazionalità congolese, è scampato una prima volta all'arresto a Pesaro dove risiedeva, ma successivamente è stato intercettato proprio alla stazione di Rimini. Il giovane pare avesse con sé un coltello, ma nonostante ciò è stato ugualmente ammanettato da due donne poliziotto che hanno partecipato alla cattura del capo del branco. Sull'arresto di Butungu da parte di due donne si è espresso il Questore di Rimini, Maurizio Improta, definendolo "un gesto simbolico"
Guerlin Butungu è giunto nel nostro paese due anni fa, in seguito ai tanti sbarchi che si verificano lungo le coste di Lampedusa, riuscendo anche ad ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Nelle ore successive al suo arresto è stato continuamente oggetto di un mero "linciaggio social".
Tornando alle parole del Questore, non bisogna dimenticare il determinante intervento posto in essere dal padre dei due componenti del branco. L'uomo, risiedente da trent'anni in Italia, accortosi dello strano comportamento dei suoi figli, dopo averli ascoltati li ha convinti a prendersi le loro responsabilità di fronte alla legge.
L'intervento determinante del genitore, dunque, ha dato la possibilità di arrivare ad una svolta decisiva, ponendo la parola fine ad una vicenda che ha portato con sé, come conseguenza, un'ondata di psicosi da aggressioni e da stupri che, lungo la riviera romagnola, non si era mai verificata.
Una psicosi legata non solo a quel duplice stupro avvenuto tra la notte del 25 e 26 agosto, ma collegata irrimediabilmente anche ad altri casi che in pochi giorni hanno richiamato le attenzioni non solo dei mass-media, ma anche delle forze dell'ordine. Naturalmente, come ammesso anche dal Questore Improta, questa drammatiche vicende hanno segnato decisamente il prosieguo dell'estate riminese.