Nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 agosto una coppia di turisti polacchi, in vacanza a Rimini, è stata aggredita sulla spiaggia della nota località turistica. Lui picchiato e derubato, lei stuprata a turno dai quattro membri di un branco, non ancora identificati, fuggiti poi indisturbati. Le indagini sono affidate alle forze dell’ordine, coordinate dal questore della città romagnola, Maurizio Improta. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pd Andrea Gnassi, si è detta subito sconvolta da quanto accaduto ed ha affidato la sua prima reazione a caldo ad una nota ufficiale nella quale, oltre ad esprimere piena solidarietà ai due turisti originari della Polonia, si invitano i cittadini a collaborare, fornendo particolari utili all’identificazione dei criminali.
Insomma, Rimini chiede giustizia.
Il contenuto della nota del comune di Rimini
“Il terribile episodio che si è consumato questa notte sulla spiaggia di Miramare ci sconvolge per la sua brutalità e bestialità”, si legge nel breve ma accorato comunicato. L’amministrazione comunale di centrosinistra, in rappresentanza di tutta la città, “esprime la totale, assoluta solidarietà e vicinanza alla ragazza vittima della violenza e a suo marito anch'esso oggetto di una feroce aggressione”. Confermata anche la immediata disponibilità a fornire alla coppia di turisti polacchi “ogni forma di supporto e di aiuto” di cui possano avere necessità.
Una città ferita
Il Comune di Rimini rende anche noto di essere in “costante contatto” con il questore della città, Maurizio Improta, il quale sta fornendo un continuo aggiornamento delle indagini che dovranno portare al più presto all’identificazione e all’arresto dei quattro responsabili di un crimine così efferato e violento.
Una tragedia che, prosegue la nota, “ferisce tutta la città e per la quale Rimini chiede giustizia”. La conclusione del documento si concentra sulla richiesta, un vero e proprio “appello”, fatta ai cittadini riminesi, o a chiunque altro possa fornire elementi utili agli inquirenti, di fornire la propria collaborazione alle forze dell’ordine.
L’appello di 'Divieto di femminicidio, salviamone una in più’
Gli autori dello stupro vengono definiti “branco di criminali” anche dalle sostenitrici dell’iniziativa 'Divieto di femminicidio, salviamone una in più’. Alessandra Zedda (consigliera regionale Forza Italia Sardegna), Alessandra Moretti (consigliera regionale Pd Veneto), Flaminia Bolzan (criminologa) e Chiara Baschetti (attrice e modella) si augurano che gli “autori della brutale aggressione siano presto presi e consegnati nelle mani della giustizia”. Tutta colpa, secondo loro, della mentalità retrograda che considera le donne solo come oggetti.