Tra i 200 account bloccati di Twitter c’è ne sono anche tre della tv Russia Today (Rt). Il network russo noto per essere filo Putin avrebbe speso 275 mila dollari per promuovere 1823 tweet che miravano in modo certo al mercato statunitense. Il famoso social network di San Francisco Twitter lo ha reso noto sul suo blog ufficiale, dopo la riunione con gli investigatori della commissione del Senato e della Camera americana che stanno indagando sul caso Russiagate.

Una volta era Russia Today

Il canale satellitare Rt, diffuso a livello globale, fa parte di un network finanziato direttamente dal Cremlino.

I finanziamenti sono stati proposti e stanziati direttamente dal presidente russo Vladimir Putin, la funzione del canale TV è quella di influenzare l’opinione pubblica straniera, in particolare quella americana, cercando di dare più credito alla Russia.

Non é la prima volta per Rt

Lo scorso 18 gennaio Facebook bloccò temporaneamente l’account del canale satellitare Rt, impedendogli di postare e condividere notizie sul social in prossimità dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. La causa era stata attribuita ad un bot, che in maniera del tutto autonoma, aveva bloccato temporaneamente la tv russa in base alle linee guida del copyright.

Il blocco avvenne subito dopo la conferenza d’addio dell’uscente presidente Barak Obama, Rt avrebbe trasmesso il filmato in streaming utilizzando un flusso pirata e di conseguenza aveva infranto le leggi sul copyright.

Russia Today era già stata accusata di essere utilizzata dal governo russo per fare propaganda al Cremlino in lingua inglese.

Vaso di Pandora

Il Russiagate come il vaso di Pandora, aperto il coperchio sembra non aver tregua, il flusso di informazioni che giunge è incredibilmente grande. Un settembre di fuoco per gli investigatori del Congresso americano, che solo pochi giorni fa portarono Zuckerberg alla consegna dei fascicoli riguardanti i falsi account usati dagli hacker russi per i fake durante la campagna elettorale americana del 2016.

Gli eventi legati a Facebook hanno portato come conseguenza la caduta del titolo, meno 4,50€ alla chiusura, alla borsa di Wall Street. Chissà quale altro stratagemma, oltre Facebook e Twitter, hanno usato i russi per ‘manipolare’ le elezioni americane. Manca solo un giorno alla fine del mese che non sia mai che domani esca fuori dal vaso un’altra novità sul caso.