Un uomo di 60 anni è morto 48 ore dopo aver subito un Trapianto di cuore malato. E' quanto accaduto all'ospedale San Camillo di Roma, l'autopsia ha confermato che l'organo del donatore non era sano e la procura ha aperto un fascicolo per "omicidio colposo". Prima del trapianto sul cuore sono stati effettuati i seguenti esami: un elettrocardiogramma e un ecocardiografia che ha esaminato l'organo a livello strutturale e funzionale, oltre che con una coronarografia, i risultati sono stati negativi ed hanno confermato che l'organo rispettava tutti i criteri di idoneità.
La valutazione poi è stata sottoposta all'equipe del San Camillo, che ha deciso di procedere con l'intervento chirurgico. Il paziente era gravemente malato, gli restava solo un anno di vita se non avesse trovato un cuore compatibile. L'uomo era in villeggiatura quando ha ricevuto la chiamata per sottoporsi all'intervento.
Il cuore aveva superato i test di idoneità
"L'équipe chirurgica - ha dichiarato il direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa - è quella che va a prendere l'organo e ne verifica il funzionamento. Ho appena parlato con il chirurgo che ha operato, mi ha detto che era tutto a posto e la funzionalità cardiaca è stata verificata in vivo. I familiari hanno citato problemi nel trasporto dell'organo, ma noi abbiamo rilevato tempi corretti fra il prelievo del cuore e il trapianto.
In ogni caso, anche il Cnt ha eseguito un audit e lo ha consegnato all'autorità giudiziaria. Qui noi ci fermiamo. Tutti i dati a nostra disposizione sono stati consegnati in totale trasparenza all'autorità giudiziaria, ma è chiaro che non possiamo vedere il referto anatomo-patologico dell'organo".
Caratteristiche del donatore
Il donatore del cuore aveva 48 anni, si è sentito male a seguito di un tuffo in piscina. Quando i soccorritori hanno fatto ripartire il cuore, purtroppo il cervello risultava già compromesso. Dopo 24 ore dall'accaduto è stata dichiarata morte encefalica del paziente. L'organo sarebbe stato espiantato al San Raffaele di Milano.
La documentazione completa è a disposizione degli inquirenti per le indagini. "Per il trapianto al cuore vantiamo una sopravvivenza sopra l'80% a un anno dall'intervento, ma c'è sempre quella quota di 20%" che purtroppo non ce la fa", conclude Nanni Costa. Anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha commentato l'accaduto dicendo che è inaccettabile e gravissimo morire di trapianto di cuore e precisa che saranno attivate tutte le misure di verifica.