Un Albanese è riuscito ad ottenere la cittadinanza italiana a 82 anni. Questa è la storia di Besnik Sopoti, un artista nato in Italia, a Bari, da madre italiana e padre albanese. Dopo tanti anni di battaglie amministrative, Sopoti è riuscito ad ottenere la cittadinanza italiana non fermandosi davanti a nessun ostacolo nonostante ci sono voluti tantissimi anni. Nel 2013 il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, della città dove vive l'artista albanese in provincia di Bari, aveva consegnato a lui la cittadinanza onoraria.
Riassunto della storia
La mamma di origine italiana di Besnik Sopoti, Anna Turi, il 30 giugno del 1934 sposa il padre di Besnik, Mazar Sopoti, un giornalista albanese che aveva finito gli studi in Italia e Parigi e che in quegli anni lavorava per il giornale "La Gazzetta del Mezzogiorno" nell'edizione che si pubblicava in lingua albanese.
Sposando uno straniero, la mamma di Besnik aveva perso automaticamente la cittadinanza italiana, acquistando altresì automaticamente quella albanese, per effetto della legge n.555 del 1912. Una cittadinanza che poi prese in automatico anche Besnik. La madre di Sopoti è riuscita a riacquistare la sua cittadinanza dopo l'entrata in vigore della nuova legge n.91 sulla cittadinanza, nel 1992, dopo che la Corte Costituzionale e la legge 87 del 1975 aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge 555 del 1912. Nonostante tutto ciò, Besnik non poteva più prendere la stessa cittadinanza della mamma, poiché era ormai diventato maggiorenne ed autonomo e la legge italiana prevede che lo status civitatis si applica solo per i figli minori.
Lo scrittore e pittore albanese, Besnik Sopoti, dopo aver presentato domanda per ottenere in via amministrativa la cittadinanza italiana, richiesta che le è stata respinta, lui ha fatto ricorso.
Chi è Besnik Sopoti?
Besnik Sopoti dopo una storia travagliata è tornato a vivere in Italia nel 1991, anche se questa era la sua patria nativa, Sopoti si sente straniero e prima di ricevere la cittadinanza italiana ha vissuto sempre con un bisogno irrefrenabile di essere riconosciuto come cittadino italiano.
E' un pittore autodidatta e scrittore nello stesso tempo, pubblica nelle diverse testate giornalistiche della regione pugliese, ma anche per la stampa albanese. Ha collaborato anche come interprete della lingua albanese nel 1999, nel campo profughi di Bari Palese, dopo l'arrivo dei kosovari, ottenendo anche il "Premio Pulcinella". Per il suo forte legame con la città e per la sua figura e l'attività artistica che svolge da anni è stato considerato come "ambasciatore" della città di Modugno.