Non accennano a placarsi le polemiche scoppiate ieri mattina, dopo che sono stati scoperti degli adesivi che ritraevano Anna Frank, simbolo della Shoah, con la maglia della Roma nella curva degli ultras della lazio. Anzi, con il passare delle ore, il fuoco ha continuato a crescere, con uscite molto discutibili e comunicati di alcune frange estreme delle tifoserie italiane che hanno fatto molto scalpore.
Gaffe per Mihajlovic e Lotito
Le prime dichiarazioni che hanno fatto discutere dopo la scoperta degli adesivi e la conseguente comunicazione di Lotito che dissociava la società da quest'atto, sono state quelle del tecnico del Torino, Sinisa Mihajlovic.
Il serbo è stato chiamato a rispondere ad una domanda sulla vicenda nel corso della conferenza stampa pre Fiorentina - Torino ed ha scelto di rispondere nel peggiore dei modi dicendo di non conoscere chi sia Anna Frank e di non aver letto i giornali.
Dichiarazioni discutibili ed imbarazzanti per Miha che avrebbe potuto rispondere in altro modo per poter sorvolare senza troppi danni una domanda spinosa. Ancor meno fortunato, se così possiamo definirlo, il presidente Lotito che, durante il viaggio aereo che precedeva la visita alla Sinagoga con tanto di scuse, è stato colto sul fatto mentre affermava che era pronto per questa "sceneggiata", il tutto condito poi da degli insulti alla Comunità Ebrea di Roma che, sempre secondo il presidente biancoleste, non valgono nulla, anche se lui lo ha detto in altri termini.
La risposta degli ultras biancocelesti
Nella stessa giornata, non si è fatta attendere la risposta della curva sud laziale che, con un comunicato, ha provato a giustificare l'ingiustificabile, scrivendo che "si tratta solo di scherno e di sfottò" e, sempre secondo gli Irriducibili, "non è reato apostrofare un tifoso avversario, accusandolo di essere di un'altra religione", affermando di essere basiti di tutto questo "clamore mediatico".
A chiudere, gli Irriducibili scrivono che è stato sollevato tutto questo polverone per colpire la squadra che si sta confermando una delle più belle realtà di questo campionato, invitando i media a concentrarsi su altri casi che meriterebbero più attenzione.
Le condanne del mondo politico
Non potevano non arrivare le condanne da parte del mondo con politico, in primi quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha affermato senza mezzi termine che l'Italia è un paese "contagiato, 80 anni addietro, dall'ottusa crudeltà dell'antisemitismo", definendo disumano il gesto della curva laziale.
Oltre a quelle di Mattarella, sono arrivate anche le condanne del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e quella dell'ex premier Matteo Renzi. Il primo ha definito quanto accaduto "inaccettabile", affermando che bisogna stare attenti a non far propagare messaggi d'odio all'interno della nostra società, mentre il secondo, tramite Facebook, ha scritto che, se fosse lui il presidente, farebbe scendere la sua squadra in campo con la stella di David sulla maglietta, anziché con lo sponsor, invitando tutti a restare "umani".
Gli ultras dell'Ascoli contro la FIGC
Dopo quanto accaduto, la FIGC ha deciso che prima delle gare di Serie A e B, si sarebbe osservato un minuto di silenzio in memoria della Frank e della Shoah, cosa che non è andata giù ad alcune tifoserie.
A balzare all'occhio, sono stati gli ultras dell'Ascoli Picchio, club che milita in Serie B che hanno affermato di essere solidali con la curva laziale e che avrebbero boicottato il minuto di silenzio. Gli ultras bianconeri, in un post su Facebook, hanno scritto di non voler "essere complici di un teatrino mediatico ed istituzionale"
Il caso nel mondo
Il fatto, purtroppo, non ha avuto risonanza solo in Italia, ma anche all'estero dove sono piovute forti condanne, come quella del direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, Efraim Zuroff, che ha affermato che un gesto così vergognoso è impossibile da commentare, definendo il tutto come sconvolgente e ripugnante.
Un'altra condanna arriva dall'organizzazione Casa Anna Frank di Amsterdam che, in una nota all'Ansa, si sono detti scioccati per quanto accaduto e sono sollevati di vedere le società cercare di combattere l'antisemitismo nel calcio.
Duro anche il commento del ministro dello sport di Israele, Miri Regev che, in una lettera al corrispondente italiano Luca Lotti, ha scritto di essere rimasta scioccata e lo invita a combattere duramente questo fenomeno.
No all'antisemitismo!
Sicuramente, questa è un'altra di quelle vicende che andrà per le lunghe, ma quanto accaduto è sicuramente inaccettabile e non c'è giustificazione che tenga. Aver usato una ragazza morta in un campo di sterminio e che nel suo Diario ha raccontato la sua vita, con i suoi sogni e le sue angosce, per poter prendere in giro l'avversario è deplorevole.
Da quando abbiamo potuto leggere il suo Diario, Anna Frank è diventata parte di tutti noi, diamole il vero valore che merita e condanniamo duramente episodi del genere.
Siamo nel 2017 ed è orribile che venga ancora dato poco valore a quanto accaduto in passato. Diciamo basta all'odio, basta all'antisemitismo, per cercare di non ripetere gli orrori che sono stati compiuti in passato.