Domenica, sulle vetrate degli spalti dell'Olimpico di Roma è stato affisso un fotomontaggio di Anna Frank con la maglia della Roma, una immagine che circolava già nel lontano 2013, pubblicata in rete e poi diffusa a mezzo adesivi in giro per la capitale.
Con l'occasionale prezzo di un euro e dopo la squalifica di tutti coloro che tradizionalmente occupavano la curva Sud (proprio a causa di cori razzisti), i tifosi biancazzurri hanno tappezzato i vetri degli spalti con l'immagine del simbolo della lotta all'antisemitismo e a tutte le altre forme di razzismo.
Un comportamento che assume un valore fortemente offensivo sia nei confronti di una parte, sia nei confronti dell'altra, dal momento che molte delle squalifiche nel mondo del calcio sono proprio a sfondo razziale.
La reazione della comunità ebraica
La Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dugherello, ha severamente condannato l'accaduto, affermando che non è assolutamente sportivo tentare di infiammare gli animi con insulti razziali, specialmente "utilizzando" personalità storiche di alto valore simbolico e morale come quella di Anna Frank.
L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) ha espresso il proprio sdegno per l'ennesima offesa all'atroce sterminio che ha purtroppo coinvolto gran parte dell'Europa nel nostro passato recente.
Chiede inoltre un tempestivo intervento che farà luce su questa brutta vicenda.
L'intervento della comunità sportiva
La procura sportiva della Federcalcio guidata da Giuseppe Pecoraro ha deciso di aprire un'inchiesta sull'accaduto. Luca Lotti, il Ministro dello Sport, ha sottolineato la gravità di quanto successo e si augura che i responsabili ricevano la giusta punizione.
Spesso però la maggior parte di questi tifosi violenti, che cercano anche il più piccolo pretesto per procurare risse e confusione, non ricevono altro che multe e qualche giorno di detenzione.
La risposta della Lazio
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, si è recato alla Sinagoga di Roma con la sua delegazione con una corona di fiori per commemorare non solo Anna Frank, ma tutte le vittime di questo odio scellerato.
Afferma che molti tifosi si sono sempre comportati in modo da non ferire in alcun modo con discriminazioni di sorta, mentre sono alcuni i gruppi che fanno questo tipo di proselitismo che non fanno altro che danneggiare l'immagine della Lazio e di molte altre squadre.