Stando alle ultime notizie provenienti dai giornali brasiliani, Cesare Battisti potrebbe tornare in Italia in tempi brevi. Il latitante che è passato da un arrogante “non temo l’estradizione” ad un pietoso “se mi estradate mi condannate a morte”, adesso implora il presidente Michel Temer chiedendo “un atto di umanità”.

A far abbassare la cresta all’ex componente del Pac è Torquato Jardim, ministro della Pubblica Sicurezza e della Giustizia nonché braccio destro del presidente Temer. In una intervista alla Bbc Brasil, spiega che Cesare Battisti “ha infranto il patto di fiducia che ha fatto con il nostro paese, stava cercando di uscire dal nostro territorio senza una vera ragione”, continua il ministro, “così facendo è venuto meno al quell'accordo che si instaura tra un personaggio particolare come lui e il paese che lo ospita, ha commesso un illecito tentando di passare il confine con Bolivia e non possiamo tollerarlo”.

Alle parole del ministro Jardim, fanno eco le dichiarazioni del sindaco di San Paolo Joao Doria. Il primo cittadino della capitale economica del Brasile, in visita oggi a Milano, si esprime in maniera chiara sul caso Battisti: “Il nostro è un paese democratico, non possiamo proteggere un criminale come Cesare Battisti, va estradato”, ha detto Doria dopo l’incontro con il collega lombardo Giuseppe Sala, che dal canto suo è convinto che “le dichiarazioni fatte da Battisti hanno solo aggravato la sua posizione”.

Interviste si, ma solo a TV e giornali brasiliani

Da quando è stato scarcerato, l’ex terrorista rosso rilascia interviste solo ai mass media brasiliani. Cesare Battisti parla seguendo uno schema mediatico ben preciso, parla bene del paese che lo ospita e che in tempi brevi deciderà il suo futuro, facendo appelli al presidente Temer e sperando in un “atto di umanità” da parte di quest’ultimo, “se mi estradate mi condannate a morte” e “in Italia mi dipingono come un mostro”, aveva detto pochi giorni fa ai giornalisti.

Al momento del rilascio, Battisti, aveva dichiarato di non temere l’estradizione, oggi, tramite il quotidiano Folha de Sao Paulo, si scaglia con tutta la sua ferocia contro il paese che gli ha dato i natali, dalle pagine del giornale brasiliano si leggono gli ultimi aspri pensieri del latitante nei confronti del Bel Paese: “L’Italia è un paese arrogante, il governo è convinto che sia un compito facile portarmi via”, dice l'ex terrorista “hanno un atteggiamento di orgoglio e vanità nei miei confronti”.

Sempre secondo Battisti, l’operazione che ha portato al suo arresto la scorsa settimana è “frutto della nostra ambasciata sotto esplicito ordine del governo italiano, vorrei che il governo brasiliano”, continua il latitante, “prendesse coscienza profonda della delicata situazione, ha tutti gli strumenti per lasciarmi qui in Brasile”.

Intanto l’opinione pubblica brasiliana si esprime a favore della estradizione e chi governa ‘un paese democratico’, deve tener conto del parere dei propri cittadini.