In piemonte continua lo stato di emergenza per via degli incendi che stanno imperversando in tutta la regione e in particolar modo nella provincia di Torino e in quella di Cuneo. Neanche il capoluogo piemontese è stato risparmiato dai fumi degli incendi pieni di carbonio che hanno inquinato l'aria delle campagne attorno alla città.

Disagi in molti comuni

Ma a passarsela anche peggio sono gli abitanti degli altri centri urbani della provincia di Torino. Senza considerare le evacuazioni che ci sono state a Caprie, a nord-ovest del capoluogo, a Cantalupa una ragazzo di 26 anni è morto mentre svolgeva un servizio utile per la comunità, abbattendo alcuni alberi al fine di evitare la diffusione dell'incendio.

Il Comune di Traversella, piccolo paese di appena 350 abitanti a nord di Torino, ha chiesto a tutti i cittadini di chiudersi in casa e non uscire sino al termine dell'emergenza. Ma forse, il danno più grande che la regione sta subendo e anche e sopratutto di natura ambientale. In alcuni boschi gli incendi non si fermano da venerdì e le fiamme si avvicinano minacciosamente ad una delle aree più ricche di vita e biodiversità animale e vegetale. Il Parco nazionale del Gran Paradiso si trova a qualche decina di chilometri di distanza dai comuni elencati. Nell'area di Cuneo è stata perfino chiusa al traffico la statale 21 del Colle della Maddalena e circa quaranta camionisti sono stati bloccati.

La risposta della regione

La regione è sempre più in allerta ed è sul punto di chiedere lo stato di calamità. Intanto si combatte incessantemente contro le forze della natura e si fa tutto il possibile per tentare di riguadagnare terreno, strappandolo alla potenza distruttrice del fuoco. Dal 10 Ottobre, giorno nel quale è iniziato il rapido susseguirsi di incendi nella parte nord-occidentale della regione, sono al lavoro più di 300 persone tra vigili del fuoco e volontari Aib.

Centinaia sono stati i lanci di liquido estinguente dagli aerei e almeno diciassette i giorni di disagio e paura intensa per molti in quello che si è confermato come l'autunno più caldo in oltre mezzo secolo.

La crisi della natura

Episodi di questa natura aprono delle questioni interessanti relative ad argomenti più o meno trattati.

Senz'altro, la connessione tra l'aumento del numero d'incendi e delle temperature medie di questo autunno, fa riflettere sulla fragilità ecologica di un paese dal clima mediterraneo come il nostro e sulla sua vulnerabilità davanti ai grandi cambiamenti ambientali che il mondo sta vivendo. Il fatto che non solo la natura, ma anche le persone, possano essere danneggiate indirettamente del tasso crescente di inquinamento, dovrebbe essere uno stimolo a riflettere più attentamente su tematiche ambientali spesso ignorate.