Recentemente il celebre magazine statunitense del "New Yorker" ha attaccato l'Italia per la presenza di monumenti risalenti all'epoca fascista. Più specificatamente, la critica all'Italia è avvenuta con un articolo pubblicato il 5 ottobre e scritto da Ruth Ben-Ghiat, docente di storia e studi italiani della New York University nonché studiosa della storia del fascismo. Come riportato da "Rai News", nell'articolo la Ghiat ha sostenuto che l'Italia non ha fatto quasi nulla per eliminare i segni del regime fascista e ciò al contrario di altri paesi che si sono impegnati nella rimozione dei simboli del loro passato dittatoriale.

L'Eur secondo il New Yorker: 'Reliquia di un'aberrante aggressione fascista'

In particolare l'articolo del 'New Yorker' è stato critico verso il mantenimento e la valorizzazione del Palazzo Della Civiltà Italiana all'Eur, uno dei monumenti del Ventennio più noti in Italia e nel mondo. Secondo la Ghiat lo stesso monumento di epoca fascista sarebbe da considerare una "reliquia di un'aberrante aggressione fascista" e l'Italia non solo non ne ha preso le distanze ma lo stesso Palazzo Della Civiltà dell'Eur viene considerato un'icona del modernismo ed è stato anche celebrato come un "sito di interesse culturale" nel non molto lontano 2004.

Statue e monumenti di epoca fascista, segni del regime o storia?

La polemica sui monumenti e sulle statue risalenti al Ventennio fascista non è nuova in Italia e da diversi mesi sta infiammando l'opinione pubblica nazionale. Su ciò c'è da dire che da una parte c'è chi ritiene che bisognerebbe cercare di eliminare gradualmente i segni del regime mussoliniano e dall'altra c'è chi sostiene che ciò sarebbe sbagliato e controproducente in quanto la stessa presenza di statue e monumenti risalenti all'epoca fascista sarebbe comunque un elemento di forte rilevanza storica e culturale e costituirebbe il simbolo di un passato tragico ma comunque importantissimo della storia dell'Italia.

Su tale polemica, c'è da dire che effettivamente il passato storico dell'Italia non si può cancellare e che la stessa presenza di monumenti e statue risalenti al Ventennio fascista costituisce un segno tangibile di tale epoca e rimane fondamentale per chi vuole conoscere la storia moderna italiana e voglia approfondire i canoni artistici ed estetici su cui si si è basato il regime mussoliniano durante il Ventennio.