C.P.,43nne maestro di karate di Lonato del Garda, in provincia di Brescia, è stato tratto in arresto dai carabinieri con gravissime accuse nei suoi confronti che vanno dalla prostituzione minorile, alla violenza sessuale di gruppo e ad atti sessuali con detenzione di materiale pedopornografico. Secondo il sostituto procuratore della repubblica di Brescia Ambrogio Cassiani, titolare dell'inchiesta, che è riuscito ad ottenere dal gip la misura cautelare di detenzione in carcere, l'Istruttore avrebbe obbligato, plagiandole e costringendole, diverse sue allieve, che frequentavano la sua palestra Asd Askl per imparare l'arte marziale di karate, ad avere rapporti sessuali non solo con lui, ma anche con altri tre uomini adulti.
Sei minorenni violentate e plagiate
Questa terribile vicenda, andata avanti per anni, sarebbe iniziata, addirittura, nel 2003 ed è venuta a galla grazie ad una denuncia di una vittima che, a quei tempi aveva solamente 12 anni e da un'altra, fatta da dei genitori di una minorenne che aveva conosciuto il pedofilo quando svolgeva la mansione di educatore nella parrocchia del paese. Secondo le testimonianze rese dalle ragazzine vittime all'autorità giudiziaria, il maestro di karate le invogliava, spesso, a sentirsi donne e le esortava, inoltre, a lavorare duramente con gli attrezzi ed i pesi, per ottenere una forma fisica perfetta in modo tale da maturare velocemente per diventare libere di fare qualunque cosa avessero desiderato.
Insomma, ad essere sfrontate.
Manipolatore maniacale
Secondo le motivazioni dell'ordine di custodia cautelare in carcere, l'uomo non avrebbe avuto alcun rimorso di coscienza su ciò che stava facendo, passando da una ragazzina all'altra, senza alcun freno. Non sapeva per niente controllare i suo impulsi sessuali. In un caso particolare, addirittura, si presentò a casa dei genitori di una sua allieva sostenendo di essere innamorato pazzamente di lei e che l'avrebbe amata per tutta la vita.
Gli abusi avvenivano nell'infermeria della palestra e come abbiamo detto anche prima altri adulti venivano coinvolti. Tutti sono stati denunciati a piede libero. Ad inchiodare l'uomo, oltre alle testimonianze, ci sono anche i messaggi e le chat che lui intratteneva con le minorenni durante tutti questi anni. Sono stati posti sotto sequestro i suoi pc, tablet e telefonini.
In questi ultimi, sono stati trovati 75mila messaggi. Secondo l'avvocato di parte civile Michela Marchesi, quest'uomo, in tutto questo tempo, avrebbe rubato l'adolescenza e la dignità di tutte le sue vittime convincendole che, tutto quello che facevano, fosse la normalità.