Una realtà oscura, nascosta, eppure a portata di mano e anche di sguardo ad esercitare l'attenzione: App che adolescenti frequentano quotidianamente e in cui chattano, magari proprio mentre sono a tavola con i genitori che però non si accorgono degli inquietanti 'traffici' delle figlie. Un'inchiesta del Corriere del Mezzogiorno scoperchia una realtà sconvolgente: un vero e proprio giro di prostituzione minorile radicato nella Napoli 'bene'. Ragazzine benestanti e di buona famiglia, pronte ad offrire foto hot via Smartphone, o persino prestazioni sessuali in cambio di piccole somme o di una ricarica telefonica.
Lo stratagemma, il profilo falso
A Fabio Postiglione, giornalista del Corriere del Mezzogiorno che ha realizzato l'inchiesta, è bastato attuare un semplice quanto efficace stratagemma: si è iscritto a una delle app più in voga tra adolescenti e si è finto una di loro, una teen ager disponibile sul mercato on line del sesso under 18. Si è inventato un'identità, un nome e un cognome, Fabiola Senatore, un'età, 16 anni e, per completare il suo profilo, ha scelto sui motori di ricerca una foto che mostra una ragazzina senza che sia riconoscibile. Dalla "full mmersion" in tali ambienti virtuali, si scopre che adescare ragazzine in questo modo è molto facile e anche proporre loro prestazioni: invio di foto o video hot, o incontri sessuali in auto.
— CheNews! (@FlashingNews24) 22 settembre 2017
Incontro tra domanda e offerta
Il giornalista, nei panni falsi della 16 enne Fabiola Senatore, in una sola notte ha ricevuto oltre 50 messaggi privati e portando avanti l' "esperimento" per una settimana, ha avuto modo di farsi una cultura sulle "leggi" che vigono nel mondo delle app a cui accedono le minorenni.
Adescatori di Napoli e provincia, per niente turbati dal fatto che le ragazzine a cui chiedono prestazione sessuali di vario tipo abbiano 16, 15, 14, e in alcuni casi persino solo 13 anni. Anzi la precoce età, il fatto che siano "lolite", rappresenta per loro un valore aggiunto. D'altra parte, a parità di desolazione, le adolescenti sono pronte ad aderire alle richieste fatte loro, per ricevere in cambio una ricarica telefonica o un buono per un acquisto on line.
In sette giorni di chat, poi, la finta Fabiola ha ricevuto una innumerevole serie di messaggi, videochiamate e richieste di foto osé, spogliarelli, video hot.
Istruzioni per l'uso e 'prezzi modici'
Alla finta Fabiola i potenziali clienti, tutti quelli che l'hanno "agganciata" nella app, hanno chiesto che inviasse foto in costume, in pantaloncini o con un audace intimo. Allora, come se fosse una ragazzina al suo esordio on line, ha chiesto chiarimenti in merito: un adescatore in vena di confidenze, le ha spiegato che nella chat erotica ha comprato foto di ragazzine succinte a 10 euro. O che ha potuto avere incontri 'live', anche solo per sfregamenti, oppure vederle dal vivo in un completino intimo, a 20 euro.
Prezzi davvero "modici". Allora la finta Fabiola si è fatta intraprendente e ha proposto all'adescatore di coinvolgere anche una sua fantomatica sorella. Il tipo ha accettato proponendole soluzioni varie, alzando la cifra offertale fino ad arrivare a 100 euro. E questo non è che uno spaccato di un traffico incessante che avviene rimanendo nell'anonimato, attraverso app di facilissimo accesso alle minori, ma di cui i genitori sono all'oscuro. Un fenomeno questo deell'offerta sessuale online under 18 che già da anni l'Unicef, l'agenzia dell'Onu per i minori, ha definito come una realtà di prostituzione minorile.