Nella giornata di ieri a Lampedusa una donna di 50 anni, sposata e con figli, ha subito un tentativo di stupro da parte di 5 tunisini. Il gruppo di uomini nordafricani ha prima inseguito la signora per poi introdursi nella sua casa. Qui hanno iniziato a ridere, compiendo gesti allusivi alla sfera sessuale. I cinque non hanno desistito nemmeno quando la 50 enne ha chiamato il marito, facendo capire agli immigrati che non fosse sola nell'abitazione. Dalle risate - stando alla denuncia presentata dalla donna - si è passati ai fatti. Uno dei cinque magrebini avrebbe cercato di avere un contatto fisico con lei.
A quel punto la signora, rimanendo lucida, si è affidata ad un bastone, che ha messo in fuga gli aggressori.
Nella struttura 500 nordafricani
La casa della signora si trova sulla strada che conduce all'hotspot presente sull'isola di Lampedusa, dove oggi sono presenti 500 immigrati nordafricani. Quasi tutti sono tunisini. Dopo la denuncia presentata dalla residente, i carabinieri proseguono le indagini, concentrando le loro ricerche tra gli ospiti della struttura. Ancora i colpevoli non sono stati rintracciati. A ribadire come sull'isola ci sia un problema di sicurezza è stato il primo cittadino Salvatore Martello, succeduto alla sindaca Giusi Nicolini, sconfitta alle amministrative di giugno.
Martello ha denunciato la presenza del doppio di immigrati che Lampedusa può effettivamente ospitare.
Nel suo intervento, ha poi sottolineato come nelle ultime settimane siano ripresi con maggiore frequenza gli sbarchi sull'isola, non più provenienti però dalla Libia ma dalla Tunisia. "E' cambiata la tipologia di persone che arrivano a Lampedusa", ha commentato infine il nuovo sindaco, senza aggiungere ulteriori dettagli.
Il timore di nuovi sbarchi
Nelle ultime ore sono 143 i tunisini sbarcati al porto di Lampedusa. Il timore è che la corsa agli sbarchi possa trovare nelle prossime settimane un nuovo impulso. Sulle coste del Paese nordafricano vengono segnalati in migliaia pronti a partire per l'Italia e coronare così il sogno di cambiare vita in Europa.
Proseguono intanto gli sbarchi cosiddetti fantasma, conteggiati in numero sempre maggiore sulle coste della Sardegna e della Sicilia, un nuovo fenomeno destinato a creare ulteriori problemi alle forze dell'ordine poiché tali migranti non vengono sottoposti ai controlli di identificazione e sanitari. Nonostante siano in diminuzione del 25 per cento rispetto al 2016, gli sbarchi continuano a fare paura.