A quasi dieci giorni dal tragico attentato di Marsiglia, in cui due giovani donne hanno perso la vita, accoltellate a morte da un tunisino al grido dell'ormai tristemente noto "Allah Akbar", le indagini vanno avanti in modo serrato. L'attentatore si chiamava Ahmed Hannachi, aveva trenta anni ed è stato ucciso dalla polizia subito dopo l'aggressione alla stazione di Marsiglia.

I collegamenti con l'Italia

Nelle ultime ore - come riporta "Agi" - uno dei fratelli di Ahmed, Anis, è stato arrestato a Ferrara. L'operazione è scattata su disposizione della procura Antiterrorismo di Roma che ha fatto seguito ad un mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura francese.

L'arresto del giovane sarebbe avvenuto in seguito ad una minuziosa attività investigativa coordinata dal servizio centrale per il contrasto al terrorismo.

Il ragazzo è accusato di "partecipazione ad associazione terroristica e complicità" nell'attentato commesso dal fratello. La polizia è convinta che Ahmed non abbia organizzato tutto da solo, e vuole capire se e come il fratello abbia potuto aiutarlo. Anis era monitorato da alcune settimane: negli ultimi giorni avrebbe compiuto diversi spostamenti fino ad arrivare in Emilia Romagna dove è stato fermato. Prossimamente verrà trasferito in Francia e messo a disposizione degli inquirenti. La moglie del terrorista, Ramona Cargnelutti, dopo essere stata interrogata dalla polizia tunisina, verrà sentita anche dalla procura italiana.

La difesa della moglie

La donna ricorda il marito come un uomo con molti problemi, ma esclude che potesse essere un terrorista arruolato dallo stato islamico. Infatti ha affermato che Ahmed non era affatto interessato alla religione, ma dedito specialmente ad alcol e droga. Costantemente alla ricerca di soldi, secondo la moglie del killer potrebbe essere stata proprio questa la causa scatenante dell'assassinio delle due donne.

"Forse ha provato a derubarle. Qualcosa deve essere andato storto, lui ha perso la testa e tirato fuori il coltello", ha dichiarato la signora Cargnelutti.

Ahmed era arrivato in Francia nel 2003. Nel 2005 era stato arrestato e condotto alla frontiera, mentre dal 2009 al 2017 era giunto in Italia, beneficiando di un permesso di soggiorno scaduto a gennaio, e di cui l'uomo aveva chiesto il rinnovo.

Il 29 settembre si era recato a Lione, dove era stato arrestato per furto e rilasciato poche ore dopo per mancanza di prove. Il giorno successivo ci sarebbe stato l'attacco alla stazione, durante il quale sono morte due giovani donne, una di 17 e l'altra di 20 anni.