Dalla vicenda del maestro di karate pedofilo nel bresciano spuntano altri dettagli grazie alla vittima, ora maggiorenne, che aveva deciso di denunciare gli abusi sessuali: dei due che partecipavano alle violenze nei confronti delle bambine, si sa per certo che siano genitori di altri allievi della stessa palestra. La giovane donna ha inoltre affermato che il maestro e i suoi complici la costringevano a posare per foto compromettenti da mettere su internet - la giovane segnala perfino i siti - e a usare un linguaggio in codice per incontrarsi in palestra contro la sua volontà, anche in orari in cui questa era chiusa al pubblico.

Ognuno faceva una richiesta diversa, una più assurda dell'altra, e lei era forzata ad accontentarli: dal farsi toccare ad avere dei rapporti sessuali completi, incuranti del fatto che lei si opponeva.

Una volta divenuta grande, è stato proprio il fidanzato a convincerla a denunciare. La ragazza poi si era finalmente fatta coraggio, dando anche prova di altruismo, affermando che lo aveva segnalato alle forze dell'ordine per fare in modo che nessuno più cadesse nella loro rete di giochi perversi. Insomma, l'istruttore invitava questi padri, li faceva guardare e partecipare, rendendoli dei veri e propri stupri di gruppo ai danni di ragazzine che volevano soltanto imparare una disciplina. Ora l'uomo è in custodia cautelare in attesa del giudizio.

Gli altri genitori

Una storia simile coglie per forza di cose impreparati gli atri genitori, che hanno coraggiosamente deciso di allearsi per fare in modo che venga fatta giustizia. Ovviamente non è facile, anche perché sentono giustamente che la vicenda è una cosa più grande di loro e non nascondono che è un peso difficile da sopportare, soprattutto per i loro figli, vittime delle violenze.

Le famiglie degli stupratori

Tocca anche ai congiunti dei pedofili fare i conti con la devastante realtà: moltissime di queste famiglie sono inevitabilmente segnate dal fatto che potrebbero essere anche i loro rispettivi mariti e padri complici degli stupri avvenuti dietro le porte di quella palestra.

Per ora i nomi non sono stati diffusi, ma con tutta probabilità sono già stati identificati dalle autorità, dato che la ragazza conosceva i figli di questi.

Le forze dell'ordine hanno precisato che saranno puniti indiscriminatamente, anche chi ha soltanto assistito alle violenze senza muovere un dito.