Nella truculenta vicenda che ha scosso la Russia, relativa ai coniugi Dmitry Baksheev, 35 anni e Natalia Baksheeva, 42 anni, emergono altri macabri dettagli. La coppia cannibale arrestata lo scorso 25 settembre nella regione del Krasnodar non smette di stupire gli inquirenti, alle prese con una ricostruzione di fatti davvero bestiali.

A distanza di quasi un mese dal fermo, arriva la conferma ai sospetti che si erano via via fatti strada col passare dei giorni: i due non si cibavano soltanto di carne umana ma avevano in frigorifero una consistente scorta di carne di cane e gatto.

Lo confermano le indagini condotte sui resti rinvenuti nella casa degli orrori, in quella modesta abitazione nella quale tutto rimandava al compimento di orrendi crimini. Sangue ovunque, sacchi pieni di ossa sparsi per la casa e quel frigorifero pieno zeppo di carne: una scena da film horror che resterà a lungo negli annali della cronaca.

Dmitry Baksheev, 35, soprannominato "Devil", e sua moglie Natalia Baksheeva, avrebbero confessato solo una parte dei reati contestati, compresi alcuni dei 30 efferati omicidi cui sarebbero seguiti violenti atti di cannibalismo.

Identificata la donna i cui resti erano nel frigo

Le analisi sui resti umani ritrovati nel frigo confermano che si tratta della "vittima finale" dei due: Elena Vashrusheva, una cameriera di 35 anni.

Gli esperti attendono gli altri risultati degli esami condotti sulla carne recuperata, perché, con buona probabilità, potrebbe appartenere ad altre vittime.

Parti del corpo della 35enne, la cui identità è ormai certa, sono state rinvenute all'interno di vasetti di vetro.

La posizione del miglior amico di Baksheev, un 27enne di cui è noto il soprannome "Angel", è al vaglio degli investigatori, e potrebbe avere un riflesso notevole sulle attività cannibali contestate alla coppia.

Omicidi dal 1999 al 2017

Quasi un ventennio di rapimenti, violenze, omicidi e cannibalismo: ne è convinta la polizia russa, che da circa un mese passa al setaccio i retroscena della vita sociale e di coppia dei Baksheev, scoprendo, di volta in volta, un nuovo atto in quella sceneggiatura dell'orrore senza fine.

Per alcuni degli omicidi attribuiti ai due, sarebbe arrivata una confessione persino sul movente: dichiarano entrambi di aver avuto dei "raptus" dopo aver capito che alcune delle loro vittime avevano interessi sentimentali o sessuali per uno di loro. A muovere i fili di questa storia senza precedenti sarebbe, a loro dire, la gelosia. Una tesi che non ha ancora trovato riscontro, e che non esaurisce gli interrogativi intorno alla vicenda.