Un mese fa è finito in manette un maestro di karate di Brescia, sulla cui testa pendono accuse molto gravi quali prostituzione minorile, violenza sessuale di gruppo, atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico. Una vicenda che ha suscitato grande clamore, in quanto l'uomo plagiava e abusava di ragazzine minori che frequentavano i corsi di karate in palestra, un luogo dove le giovani avrebbero dovuto essere al sicuro. Una delle prime vittime, Giada, che oggi è ormai ventenne, ha raccontato a "Le Iene" la sua storia. Lo ha fatto coraggiosamente a volto scoperto, e nonostante tutto, con il sorriso sulla bocca: "sono sempre stata una ragazza sorridente, e non permetto a quell'uomo di togliermi il sorriso" ha affermato.
Gli abusi iniziano a 12 anni
La giovane aveva dodici anni quando il maestro ha iniziato ad abusare di lei. L'uomo, con grande abilità ed in modo molto subdolo, è riuscito a conquistare la fiducia della vittima e persino quella della sua famiglia, che accettava di buon grado che la ragazzina frequentasse la palestra e l'istruttore anche al di fuori dei corsi di karate. Una notte durante un "pigiama party" organizzato presso la palestra al quale partecipavano anche bambini di sei-sette anni, giunta l'ora di coricarsi il maestro ha infilato la mano nelle mutandine della giovane, e da li è iniziato un calvario che si è protratto fino a quando l'allora dodicenne ha compiuto diciassette anni. Quella notte l'uomo cercò di toccarla, per poi desistere dinnanzi alle resistenze della piccola.
Ma nei giorni successivi è tornato alla carica.
Una storia di plagio
L'uomo era riuscito a far credere a quella che all'epoca era solo una bambina di essere innamorato di lei, di considerarla speciale. E pretendeva di essere ricambiato con attenzioni sessuali, rimproverandola quando la ragazzina cercava di sottrarsi o comunque non soddisfaceva le aspettative dell'uomo.
I primi mesi l'uomo si limitava a pretendere rapporti orali, ma dopo alcuni mesi è arrivato a pretendere rapporti completi. Giada succube della figura del maestro, che era riuscito a plagiarla e conquistare la sua fiducia per anni ha accettato di sottostare alle richieste di colui che vedeva come un "esempio", una figura autoritaria e autorevole.
Ma le pretese dell'uomo non si sono fermate.
Rapporti di gruppo
Il maestro in seguito ha convinto la giovane a tenere rapporti a tre con uomini di oltre quarantanni suoi amici. Era diventato morboso e geloso nei suoi confronti, al punto che non voleva che avesse contatti con altri ragazzi e la teneva sotto controllo. Quando la giovane provava a troncare questa malsana relazione l'uomo minacciava di suicidarsi, faceva delle scenate che inducevano la ragazzina a continuare la frequentazione. Una relazione malsana che ha indotto la giovane a farsi dei tagli sui bracci e altri gesti autolesionisti ed in seguito trovare la forza di troncare la relazione. Per anni Giada è rimasta in silenzio, fino a quando vedendo una 15enne in compagnia dell'uomo ha intuito che probabilmente questa stava subendo lo stesso trattamento, e si è decisa a parlare. Si è confidata con il fidanzato e poi con i genitori.