"Sentire il proprio bambino dire 'papo papo', e non vederlo più, non ci sono parole, solo dolore". Due parole, "papo, papo", una disperata richiesta di aiuto ripetuta più volte, forse per qualche minuto, riecheggiano ossessivamente nella mente di un padre disperato da due giorni. Si tratta di Costantin Strambu, 37 anni, papà di Florin, il bambino di 5 anni che domenica è morto a Corinaldo, comune agricolo in provincia di Ancona, dopo essere caduto in un pozzo che conteneva acque reflue e scarti della lavorazione delle olive. Due giorni dopo quel tragico incidente che ripete un'altra tragedia, quella che nel 1981 a Vermicino capitò al piccolo Alfredino Rampi anche lui morto dopo essere caduto in un pozzo, il papà ha ricostruito gli ultimi momenti della vita del figlio.

Sconvolto, tra rabbia e dolore, chiede verità: quel pozzo non sarebbe stato messo in sicurezza e chiunque avrebbe potuto caderci dentro.

Il racconto del papà

Il bambino, di origini romene ma nato a Senigallia, come anche la sorellina di 2 anni, domenica era andato con il papà e la zia presso un'azienda agricola di Corinaldo per portare le olive, mentre la mamma Monica, 32 anni, li aspettava nel frantoio. Ai carabinieri, Costantin ha raccontato la tragedia che in pochi minuti ha segnato per sempre la sua vita sua e quella della famiglia. Il piccolo Florin giocava a pochi passi da lui e dalla zia all'esterno, in un'area, a quanto pare, con poca luce. "Ad un certo punto ho sentito gridare "papo", "papo", mi sono guardato attorno e non lo vedevo, poi ho capito quello che era accaduto".

In quei disperati minuti, Costantin è corso verso il pozzo ma del bambino, precipitato facendo un volo di circa 5 metri, non si sentiva più la voce. Il papà si è sporto per cercare di afferrarlo, ma l'odore proveniente dalla cisterna a causa delle esalazioni dei gas emanati dalle acque di scolo della lavorazione delle olive presenti nel pozzo, era asfissiante.

Il papà si è messo freneticamente alla ricerca di una scala o una corda ma senza trovarle. Qualcuno gli ha portato una scala ma non si apriva, e non riusciva a calarsi. Il cattivo odore, comunque, non rendeva possibile calarsi, ma Costantin ha pensato che con una maschera ci sarebbe riuscito, ma non c’era. Quando sono arrivati i soccorsi, i carabinieri, Florin era privo di sensi e non ha più ripreso coscienza.

Mentre Costantin è stato trovato completamente sotto choc e allontanato dall'area critica. Urla di disperazione hanno risuonato anche all'interno del frantoio dove la mamma del bambino li aspettava. Un soccorritore si è sentito male per le esalazioni dei gas. I sommozzatori hanno recuperato il bambino, ma trasportato in ospedale a Senigallia, è stato dichiarato morto alle 20 e 25.

Si indaga per omicidio colposo

La procura di Ancona ha aperto un fascicolo per omicidio colposo anche se per ora non ci sono indagati. Le indagini dovranno accertare come sia stato possibile che il bambino sia caduto in quel pozzo, che sembra essere poco più grande di un tombino, e se fosse stato messo in sicurezza.

Pare che fosse accessibile e coperto solo da un asse. Florin ci è andato sopra fino a sprofondare in un attimo di disattenzione del papà, che comunque non immaginava che sotto si aprisse una voragine. I carabinieri stanno raccogliendo i racconti dei testimoni. La mamma e il papà aspettano solo di poter riavere il corpo del bambino, sottoposto ad autopsia, per potere celebrare il funerale.