La scoperta risale a 2 giorni fa: il cadavere nella valigia è stato trovato sabato pomeriggio, ma i carabinieri hanno reso noto il fatto soltanto oggi. Nella località tra Alice Castello e Cavaglià, sita al confine tra il vercellese e il biellese, è stato recuperato un corpo in avanzato stadio di decomposizione. Il cadavere era stato occultato in una valigia ed era stato abbandonato lungo una stradina di campagna. A trovarlo è stato un cacciatore, sabato scorso, che dopo aver fatto la macabra scoperta del cadavere, ha chiamato subito le forze dell'ordine.
Ora il corpo è a disposizione della procura di Vercelli per l'autopsia che cercherà di individuare le cause e il momento della morte, e a chi appartengono le spoglie.
Senza l'esame autoptico non è stato ancora possibile determinare se il cadavere appartenga ad un uomo o ad una donna, nè ipotizzare la causa del decesso, sicuramente non accidentale. Si cercheranno infatti le tracce di colpi o violenze subite, presumendo che l'occultamento sia seguito ad un omicidio. Gli investigatori si sono messi all'opera per verificare le denunce di scomparsa degli ultimi anni, dato che il cadavere è rmasto in quelle condizioni per molto tempo. Si spera di poterlo collegare in breve tempo ad un nome, dando così una risposta ad uno dei numerosi casi di scomparsa ancora irrisolti.
La valigia scoperta per il cattivo odore
Il cacciatore che ha trovato la valigia è stato richiamato sul posto da un odore nauseante che proveniva dall'involto. Il "pacco" non era stato lasciato neanche in una zona nascosta, ma a ridosso di un cavalcavia dell’autostrada Torino-Milano, sotto un cumulo di sterpi, a pochi passi da una discarica.
All'inizio, l'uomo, insieme ai suoi compagni di caccia, ha pensato che si trattasse di un animale, ma, una volta aperta la valigia si è trovato di fronte un scheletro. Il corpo è evidentemente rimasto chiuso per mesi dal momento che la decomposizione lo ha quasi scarnificato del tutto. Da una prima sommaria indagine non si riscontrano segni di accoltellamenti o spari, ma solo l'autopsia potrà dare lumi in merito.
Il caso somiglia a quello di Rimini, risalente a qualche mese fa, in cui in un trolley ripescato nel porto era stato trovato il cadavere di una ragazza straniera, Katerina Laktionova. In quel caso la morte era avvenuta accidentalmente, a causa del'anoressia della ragazza, ed era stata sua madre a nasconderla nella valigia e buttarla in acqua presa dalla disperazione o per evitare qualche tipo di indagine.