Da Alati a Zappia, l'elenco degli arrestati in via cautelare sembra quello di una graduatoria, a cui vanno aggiunti quelli ai domiciliari, con obbligo di dimora, e perfino due colti nel'esercizio della funzione criminale per un totale "provvisorio" di 51 indagati. Questo il risultato di una mega-retata ai danni della ndrangheta per il giro di appalti condizionati, inquinati, e gestiti quasi direttamente dai mafiosi nel triangolo calabrese Africo-Brancaleone-Bruzzano Zeffirio almeno fino al 2015 al quale si riferiscono le indagini.

La giustizia

Le forze messe in campo sono altrettanto imponenti: Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, Comando provinciale dei carabinieri, nonchè gruppi locali di entrambi i corpi.

Per non parlare dei capi di imputazione emessi dal GIP della Procura Reggina, che sono un compendio di codice penale, il tutto ovviamente condito e appesantito da quel metodo mafioso negato a "mafia capitale": "associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, turbativa d'asta, falso ideologico per pubblico ufficiale in atti pubblici, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, associazione per il traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi non dichiarate e munizionamento vario, ricettazione"

I social "sentinella"

Quello che però colpisce di una notizia che altrimenti sarebbe il solito quadro desolante di una terra afflitta da una mafia ancora invasiva, è il sostegno alle indagini dato dai social, amplificato dallo stile di vita Gomorra-dipendente, che hanno ribaltato il basso profilo della vecchia guardia che evitava perfino foto recenti.

Invece pose, selfie, affermazioni e vanterie su Facebook et simila hanno inchiodato una nuova leva di 'ndranghetisti figli d'arte delle fazioni "Palamaro-Mollica" o "Scriva-Morabito".

Le nuove leve

Giovani, giovanissimi, rapaci, aggressivi e sfrontati, che gestivano quasi apertamente gli affari illeciti condizionando appalti, subappalti e servizi e forniture connesse, sulla costa Jonica.

Un "sistema" economico illegale ma esibito, tanto da arrivare ad incursioni intemerate in consigli comunali poco sensibili alle tangenti o alle minacce. Nuove bande che scimmiottano forse i "barbudos", "i girati" delle faide napoletane, con i nomi di "Banco Nuovo", "Cumps" ma che non hanno niente da invidiare ai sistemi para-militari, feroci e intemerati della Camorra.