Don Angelo del Zotto è un prete di 75 anni residente a Palmanova, un piccolo paesino della Regione Friuli Venezia Giulia, che è stato derubato da due marocchini che aveva aiutato qualche tempo prima offrendogli dei lavoretti da fare.

Un furto da 10.000 euro

Aveva offerto il suo aiuto a tre ragazzi marocchini che ne avevano bisogno, si era fidato di loro e nel mese di marzo aveva provveduto a procuragli qualche lavoretto da fare; ma mentre stava dicendo la messa in Chiesa, due di questi uomini sono entrati nella sua stanza e lo hanno derubato. Al suo ritorno il prete ha trovato sotto sopra la sua camera ed ha notato che i contanti e degli oggetti in oro molto preziosi erano spariti.

Cifra che ammonterebbe a circa 10.000 euro e che il prete ha richiesto ai responsabili del furto, negando il patteggiamento di un anno e quattro mesi di reclusione.

Altro che perdono, il prete ha richiesto indietro tutti i suoi soldi e gli oggetti di famiglia e così i tre dovranno presentarsi in tribunale lunedì prossimo per conoscere la propria condanna; Don Angelo ha dichiarato di essersi fidato di uno dei tre e pensava che anche gli altri due fossero brave persone e che non avrebbero mai potuto compiere un gesto simile. "Fateci fare qualcosa", avevano chiesto al prete che aveva avuto compassione dei tre e che invece poi lo hanno tradito, derubandolo proprio nella sua casa.

Chi sono i ladri

Don Angelo quando è tornato dalla messa e ha capito di essere stato derubato non ha perso tempo e ha fatto una denuncia ai carabinieri che hanno immediatamente trovato i due ragazzi: El Mehdi Zinaoui, 22 anni, residente a Trivignano Udinese e Khalifa Bagrar, 19 anni, residente a San Daniele del Friuli.

La notizia è stata velocemente diffusa in rete e le persone si sono schierate dalla parte del parroco di Palmanova, affermando che è assolutamente giusto chiedere il risarcimento dell'importo sottratto e che se i due avessero rubato in una moschea, probabilmente se la sarebbero cavata in maniera molto peggiore.

"Perdonare si, ma anche cercare di farsi rispettare" è una delle tante frasi circolate su Facebook in sostegno di Don Angelo che ha spiegato che oltre al perdono ci deve essere la volontà di cambiare e soprattutto che si deve comprendere che quello che si è rubato va restituito al legittimo proprietario. Per ora non sappiamo se riuscirà ad ottenere il risarcimento di 10.000 euro, si dovrà aspettare la decisione del tribunale lunedì prossimo.