La tratta degli schiavi non è solo un lugubre ricordo legato ad eventi passati, ma una indegna trama che lega tutta la storia dell'umanità, dall'antichità ad oggi. Prima le Americhe, oggi l'Europa. Cambiano le destinazioni, ma la sostanza rimane la stessa.

Libia, migranti messi all'asta per poche centinaia di euro

E' delle ultime ore la notizia di migranti provenienti dalla libia venduti all'asta per pochi dollari, costretti a subire qualsivoglia tipo di viole.

In un video scioccante diffuso dalla Cnn, si vedono dei ragazzi africani venduti all'asta come fossero delle merci esposte al giudizio della domanda e dell'offerta per stabilire il loro valore di scambio.

Esseri umani, completamente spogliati della loro dignità e dei loro diritti fondamentali.

Come ci riferisce Victory, un ragazzo nigeriano che sognava di venire in Europa, una volta arrivato in Libia è stato catturato, privato del cibo e picchiato. Altri ragazzi, ci racconta, subiscono addirittura mutilazioni e gravi ferite.

Il black holocaust, chiamato immigrazione!

Negli ultimi 15 anni oltre 30.000 migranti sono morti cercando di attraversare il Mediterraneo. Molti di loro rimasti senza un nome, senza un'identità, senza una risposta da dare alle loro famiglie sospese tra speranza e rassegnazione. Il Mediterraneo insomma, è diventato un mare tinto di rosso, una tomba all'aria aperta destinata a rimanere tale, purtroppo, per molto altro tempo ancora.

Ad aspettarli ci sono i CPR

Nati in Belgio nel 1988 dentro l'aeroporto Bruxelles- National, esportati in tutta Europa come strumento di controllo ed identificazione temporaneo, in realtà sono ideati come strutture detentive dove a proliferare sono violenza e discriminazione. In Italia fanno il loro esordio come CPT (Centri di Permanenza Temporanea) con la legge Turco- Napolitano del 1998, poi denominati CIE nel 2002 con la legge Bossi-Fini (Centri di Identificazione ed Espulsione) e infine rinominati col decreto legge 13/2017 CPR (Centri di Permanenza per Rimpatri).

I centri di trattenimento privano i "detenuti" della loro libertà personale, costringendoli a permanere in strutture il più delle volte considerate inadeguate a garantire la dignità e i diritti fondamentali.Verosimilmente i detenuti nelle carceri beneficiano di più diritti degli ospiti nei centri per migranti. Non sono nè i casi di violenza denunciati nè le morti a metter fine a questa tragica vicenda.

Il business dell'accoglienza in Europa

Il drastico aumento delle privatizzazioni che riguardano il tema dell'accoglienza, fa presagire l'ingente guadagno che si aggira dietro a questo mercato umano.

Questo fenomeno è in aumento in tutta Europa, dove a farla da padrone sono alcune multinazionali, come la G4s, un fondo immobiliare statunitense che gestisce numerosi centri di detenzione in Europa. In Italia la situazione non cambia, come ricordano i passati avvenimenti di Mafia Capitale, noti per la collusione tra settori della Politica nazionale, della criminalità organizzata e dell'imprenditorialità italiana. Gli alti profitti che ci sono dietro a questa vicenda, sono stati nascosti a lungo per lasciare spazio ad una campagna xenofoba perpetrata il più delle volte proprio da chi da questo cartello ci guadagnava, e per esasperare ulteriormente le attuali condizioni già precarie, di disagio sociale.

A dispetto di tali tragedie non si può rimanere indifferenti, bisogna contribuire ad osteggiare qualsiasi forma di azione volta allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.