Torna al centro dell'attenzione il kebab, il Cibo tipico della cucina turca, ormai diffuso in tutto il mondo a seguito della crescente immigrazione di cittadini proveniente dal Medio Oriente.
Il kebab, approdato in Italia già da diversi anni, ha conquistato fin da subito con il suo sapore speziato soprattutto i più giovani, i quali lo consumano frequentemente farcendoci panini di ogni sorta. Ma cosa si nasconde dietro a quel sapore accattivante? Ebbene, è emerso che quella carne apparentemente compatta, esposta su un enorme spiedo collocato in verticale, in realtà è costituita da un miscuglio di ingredienti per niente salutari.
In teoria l'alimento di origine araba dovrebbe essere costituito da carne di vitello, tacchino e pollo, invece, da approfondite ricerche condotte anche dai Servizi Veterinari delle ASL, è emerso che viene spesso utilizzata carne non dichiarata, montone, pecora, e addirittura in tanti casi ossa e occhi di animali maciullati.
La recente inchiesta di "Striscia La Notizia"
A tornare ad approfondire il contenuto della pietanza, che crea non poche preoccupazione nei genitori, è stata la trasmissione satirica di canale cinque "Striscia La Notizia". Max Laudadio, nelle sua rubrica "E' tutto un magna magna", ha puntato di nuovo i riflettori sull'alimento di origine turca. L'inviato ha acquistato diversi panini contenenti kebab e ne ha fatto analizzare la carne, dalle analisi è emerso ancora una volta che la qualità del prodotto è scarsamente garantita.
I kebab, comprati a caso in differenti takeaway, hanno delineato tutti un allarmante responso. Nel composto alimentare sono state trovate elevatissime cariche di batteri di origine fecale, in molti casi mille volte superiori a quelle consentite dal Ministero della Salute. Altro batterio rinvenuto, altrettanto dannoso per il nostro corpo, è la listeria monocytogenes, che nella migliore delle ipotesi può provocare gastroenterite, oppure meningite e causare l'aborto nelle donne in gravidanza.
La mancata certificazione del contenuto comporta inoltre, una serie di allergie alimentari, che producono alterazioni nel sistema immunitario dei soggetti sensibili.
La questione infine, è anche di tipo etico, se si pensa che il kebab è consumato molto anche dai musulmani, i quali sovente pensano di mangiare vitello e si ritrovano ad ingurgitare maiale, andando involontariamente contro i precetti della loro religione.
Per evitare rischi per la salute, frodi commerciali e per tutelare i commercianti che vendono prodotti controllati - ma difficilmente individuabili, a causa della mancanza di regolamentazione a riguardo - un altro appello è stato fatto alle autorità competenti, affinché ci siano controlli più attenti e accurati.