Era la fine degli anni '90 quando la banda dei sassi dal cavalcavia seminava terrore.

Dopo una serie di "lanci" che avevano provocato solo danni e paura ci "scappò il morto". All'epoca erano implicati Alessandro, Franco e Paolo Furlan insieme il cugino Paolo Bertocco che la sera del 27 dicembre 1996 uccisero Maria Letizia Berdini, vocalist di Riccardo Cocciante, centrata in pieno mentre percorreva l’autostrada Torino-Piacenza sull’auto guidata dal marito. Un delitto avvenuto con l'assurda motivazione: 'per scacciare la noia, non sapendo come trascorrere una serata d’inverno nel periodo natalizio'.

Cassano d'Adda, sasso colpisce un'auto: donna muore per lo choc

Oggi sembra essere tornati indietro di vent'anni. Una donna di 62 anni è morta ieri sera, 9 novembre 2017, a seguito di un malore dopo che un sasso molto pesante ha colpito l'auto su cui viaggiava.

La pietra è stata lanciata, verso le 23,30, da sconosciuti che erano nascosti su un terrapieno laterale della strada provinciale 121 che si trova nel territorio di Cassano d'Adda che da Cernusco sul Naviglio va in direzione di Carugate, provincia di Milano.

La pietra, del peso di oltre un chilogrammo, ha sfondato il parabrezza dell'Opel Astra su cui viaggiavano cinque persone, ma miracolosamente non ne ha colpita nessuna. Tuttavia l'incredibile fortuna che aveva lasciato tutti gli occupanti del veicolo illesi, non ha però risparmiato un fortissimo choc alla 62enne che occupava il posto anteriore del passeggero.

L'improvviso schianto e il panico hanno causato un infarto alla signora Nilde Caldarini, che si era recata, con amici, ad un incontro religioso tenutosi presso Pontirolo Nuovo (Bergamo), e stava rientrando a casa nel Milanese. La tranquilla serata si è tramutata in tragedia nell'arco di pochi istanti.

Un omicidio senza senso, probabilmente dettato dalle stesse futili motivazioni che avevano mosso vent'anni fa altre persone che non avevano riflettuto sulle possibili conseguenze di gesti scellerati.

I carabinieri in queste ore stanno eseguendo i rilievi di rito per verificare ogni possibile pista, ma quella più accreditata, per ora, sembra essere quella di un gesto stupido. Fatto da qualcuno che non aveva legame alcuno con la vittima e che ha scelto a caso un bersaglio mobile che per uno sfortunato caso si trovava a passare in quel momento.

La speranza è che questo resti un gesto isolato e che presto ne venga scoperta la responsabilità, anche se di recente sembra che non sia il solo episodio di questo genere.