Non si può riposare in pace neanche al cimitero. Persino le tombe sono prese d'assalto e sottoposte a razzie e sciacallaggi. Una storia tristissima che suscita rabbia e amarezza arriva dal cimitero di Codroipo, in provincia di Udine. Dal 2015, c'è sepolto il piccolo Giacomo Martinelli, un bambino che giocava nella Polisportiva locale e sognava di fare il calciatore e invece, colpito da un tumore, dopo 2 anni di agonia, è morto a soli 9 anni. Oltre a dover convivere con un dolore immenso, i suoi genitori, Annalisa e Luca, devono vedersela con la cattiveria e bestialità umane: ben 18 volte si sono verificati furti sulla Tomba del loro bambino, specie di fiori e vasi.
Ed ora il papà e la mamma, oltre che indignati, sono provati.
Profanazione del cimitero e delle memorie
Quel che avviene a Codroipo è una doppia profanazione: del cimitero, come delle memorie di una famiglia e di chi ha amato il piccolo Giacomo. Non è descrivibile il dolore dei genitori che quando vanno sulla tomba del loro figlio, spesso e volentieri, devono constatare, tra lo sconcerto e l'indignazione, che ancora una volta sono passati ladri o vandali. Finora, dalla triste data della morte del bambino, il 13 luglio 2015, hanno contato almeno 18 episodi criminali. L'ultimo furto è stato messo a segno qualche giorno fa. E un paio di volte la mamma ha denunciato i furti alla polizia locale. Non è, ovviamente il valore economico, in gioco.
E' lo sfregio ai ricordi e alla memoria. Nell'area esterna al cimitero c'è una telecamera di sorveglianza, ma per il momento non è stato individuato nessun responsabile.
Il dispiacere di una mamma
Al "Messaggero Veneto" a cui ha denunciato i fatti, Annalisa, la mamma di 'Mino' ha detto che sembra ci sia una sorta di accanimento verso la loro famiglia: in una sola settimana ci sono stati ben tre furti, una volta avevano portato sulla tomba una bellissima pianta ed è subito sparita con tanto di biglietto allegato.
Infine, in un altro episodio non meno triste, c'erano più piante che erano state legate insieme perché non fossero portate via e sono state addirittura sradicate. I genitori, stanchi e addolorati, sono arrivati a pensare di realizzare una tomba di famiglia che non sia accessibile. "Questi furti mi fanno male al cuore, e non per il valore economico delle piante, ma per il gesto così vile e irrispettoso nei confronti di Giacomo, ma anche delle tante persone che gli hanno voluto bene e che continuano a portargli fiori come i suoi amici", ha commentato Annalisa.
Ci sono ugualmente tanti oggetti, angeli, peluche, statuine davanti alla tomba del bambino, ma lo sfregio da parte chi sottrae piante e fiori resta. E il dolore si rinnova ogni volta più forte per i familiari.
Lettera aperta ai ladri
A tal punto la comunità è stata toccata dai ripetuti furti che un gruppo di cittadini indignati aveva scritto una lettera aperta ai ladri o ai responsabili di questi atti di vandalismo, chiedendo di smetterla, ma evidentemente non ha sortito effetto. Tra i cittadini, c'è chi suggerisce di installare 'foto-trappole' con visione notturna che si mimetizzano con qualsiasi oggetto e scattano foto e video se qualcuno si avvicini all'area. Ma il fenomeno a quanto pare è diffuso al cimitero di Codroipo e non solo. Se non è vandalismo puro e semplice, evidentemente c'è chi preleva fiori e vasi per rivenderli altrove: un disgustoso 'affare'.