Macabre incursioni notturne nel cimitero monumentale di Sassari. Non si è a conoscenza del reale motivo, ma al momento l’unica nota positiva è che l’oggetto delle attenzioni dei malviventi di turno non sono i corpi di chi riposa nel campo santo cittadino. A essere depredate infatti, sono state due storiche tombe di famiglia create e adornate da famosi artisti a cavallo tra la seconda metà del XIX secolo e i primi decenni del XX. A denunciare pubblicamente il vile atto la stampa locale e una pagina facebook molto seguita e dedicata proprio al cimitero sassarese.
Furti di pregiati marmi e metalli
Il cimitero monumentale di Sassari, attivo dal 1837 e grande oltre 16 ettari, è vincolato dalla soprintendenza per i beni storico artisti e archeologici locale. Tuttavia, la mancanza di fondi delle amministrazioni pubbliche, ma anche di alcune delle incolpevoli famiglie che oltre un secolo fa fecero costruire gli imponenti monumenti che la caratterizzano, ha favorito l’incuria e la mancanza di controllo e sorveglianza nel complesso, in particolar modo nelle ore notturne.
I problemi sono iniziati con i cedimenti di cornicioni e la rottura di alcuni antichi loculi di cui si sono spaccate le lastre di marmo. A queste primi avvenimenti, di cui nessuno può essere definito colpevole oltremodo ma che necessitano di urgenti interventi, si sono legati negli ultimi giorni due furti di pregevoli opere d’arte nelle tombe delle famiglie Murtula e Ardisson.
Nella tomba della famiglia Murtula è sparito un teschio di marmo, opera di Giuseppe Sartorio, famoso scultore molto rinomato per le sue opere d’arte funeraria (tanto da essere definito Michelangelo dei morti); le cui creazioni si trovano in numerosi cimiteri sardi tra cui il monumentale di Bonaria a Cagliari, Iglesias, Nuoro, Ozieri e Cuglieri oltre ovviamente quello di Sassari.
Dalla maestosa piramide della famiglia Ardisson invece, a sparire sono state delle aquile bronzee anch’esse degli inizi del ‘900.
Ma quali sono i motivi di questi furti? Le piste al momento sono due: bravate da parte di incoscienti oppure furti mirati allo smercio nel mercato nero dei collezionisti di arte funeraria. Intanto le autorità sono già state avvisate e si stanno attivando per gli accertamenti del caso.
Poca consistenza ha invece l'ipotesi di messe nere palesata da qualche internauta.
Gli sfregi al luogo di culto
Non è la prima volta che il cimitero di Sassari incorre in episodi incresciosi. Poco meno di un anno fa la tomba di un giovane calciatore mancato a causa di un incidente stradale venne vandalizzata senza alcun motivo, con grande dolore dei familiari. La stampa locale inoltre, già negli anni precedenti aveva segnalato furti di arredi anche se di poco valore come i vasi per i fiori.
Il direttore del cimitero ha segnalato la mancanza di vigilanza e di telecamere di sicurezza. In sostanza il luogo di culto, dopo le ore 18.00, quando gli operai che eseguono lavori al suo interno lasciano il posto di lavoro, è totalmente incustodito.