Il Cremlino ha reso noto che per il governo russo è stato possibile sventare giovedì 14 dicembre un attacco terroristico, il cui obiettivo principale era la città di San Pietroburgo, previsto per il 16 dicembre, grazie alle informazioni fornite dalla CIA.

Il capo del governo russo Vladimir Putin avrebbe infatti presentato i suoi ringraziamenti durante una conversazione telefonica avuta con il presidente degli Stati Uniti, per le importanti rivelazioni di intelligence che hanno portato all’arresto di ben sette persone nella notte tra mercoledì e giovedì.

Gli obiettivi dell'attacco

L’Attentato terroristico avrebbe previsto un soggetto kamikaze pronto ad esplodere «all'interno di una struttura religiosa e l'uccisione di civili grazie a ordigni esplosivi improvvisati in luoghi di raduni di massa», come comunicato dalla FSB, il servizio segreto della Federazione Russa.

A seguito dell’individuazione degli estremisti e gli arresti, sono stati sequestrati numerosi esplosivi ed armi di cui la cellula terroristica si sarebbe servita per portare a compimento la sua missione, oltre che lo smantellamento di un vero e proprio laboratorio destinato alla fabbricazione di ordigni, e si è inoltre risaliti al canale di comunicazione utilizzato dall’ISIS per il coordinamento dell’attentato, ancora una volta si tratterebbe dell’applicazione di messaggistica ‘Telegram’.

‘Le informazioni ottenute dalla CIA sono state sufficienti a cercare e arrestare i criminali’ ha divulgato il Cremlino.

I contatti tra Donald Trump e Vladimir Putin

La portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders ha poi confermato con un tweet che i due leader, Trump e Putin, hanno parlato al telefono, si tratterebbe solo dell’ultima conversazione tra i due nel giro di pochi giorni.

Nelle ultime settimane negli Stati Uniti è tornata a crescere l’allerta contro le azioni terroristiche, in particolare al seguito dei due episodi che hanno interessato la città di New York.

Due attentati a New York negli ultimi mesi

Il primo attacco del 31 ottobre, quando Sayfullo Habibulaevic Saipov alla guida di un pick-up investì i passanti a poca distanza della centralissima Time Square, causando ben otto morti; il secondo l’11 dicembre scorso, stavolta fallito a causa della prematura esplosione di un ordigno fabbricato da Akayed Ullah, ventisettenne originario del Bangladesh, all’interno della stazione centrale dei bus, Port Authority.