Condannato per avere costretto ad atti illeciti ed osceni le sue giovani vittime online. Lui, un signore di 41 anni, residente in Svezia, non ha toccato neppure con un dito le 26 minorenni che hanno testimoniato al processo per chiederne la condanna, né le ha mai fisicamente incontrate, ma per i giudici svedesi c’è comunque stato il reato di sextortion. E' stato considerato un cyber criminale. Tutti i particolari della singolare vicenda giudiziaria sono descritti dal sito Vice. Bjorn Samstrom. Il condannato ha contattato online ragazzi statunitensi, canadesi, inglesi e ragazze di altre nazioni e, dopo avere familiarizzato attraverso la chat, li ha indotti ad esibirsi in atti intimi davanti alla loro stessa webcam.

E’ però emerso, durante il processo, che, per superare le resistenze di alcuni suoi contatti, ha minacciato anche di morte i loro familiari e di pubblicare sul web di mezzo mondo le immagini osè delle sue povere vittime.

Non è necessario rapporto fisico, basta l'immaginazione del predatore

I fatti contestati sono andati a giudizio perchè da qualche tempo la legge svedese stabilisce che comunque la violenza di questo genere non deve necessariamente comportare un rapporto fisico. Per il procuratore Annika Wennerström, infatti, a determinare i limiti di tale rapporto è solo “l’immaginazione” del predatore.Questo ha spiegato al quotidiano canadese National Post. Una simile violenza può presentarsi in diversi modi, hanno alla fine sentenziato i giudici svedesi.

Con la nascita della realtà virtuale, potrebbe non essere più necessario avere solo un caso di attacco o coercizione fisica per determinare che siamo dinanzi ad una violenza fisica così intima.

Nascono nuove forme di violenza sui minori, gli esperti al lavoro per nuove leggi in materia

La sentenza apre le strade alla considerazione di nuove forme di violenza, anche aggravata da minacce, come appunto la ‘sextortion’.

Un reato che possiamo intendere nel senso di una estorsione con sevizie online. Diversi casi del genere ci dicono che si tratta di un fenomeno in crescita in tutto il mondo, ma non tutte le legislazioni lo contemplano. Nella sextortion l’aggressore entra di fatto ed invade le case delle vittime, riuscendo a soggiogarle per ottenere da loro la produzione di attività oscene.

In Svezia ciò viene considerato violenza privata, anche se realizzato a distanza anche notevole. Alcuni Stati americani stanno cominciando a studiare l’opportunità di inserire nella legislazione questa fattispecie di violenza. Ma vi sono molti problemi legati anche al fatto che si tratta spesso di reati di carattere internazionale, che richiedono, quindi, complesse rogatorie e accordi fra Stati. Molti studiosi in tutto il mondo stanno studiando come affrontare questi nuovi reati virtuali e spianare la strada ad una innovativa legislazione in materia di delitti online.