Sono due zone molto distante geograficamente quelle investite nella notte da due potenti terremoti che hanno provocato ingenti danni e numerose vittime. Quello in Iran, di grado 6.2, è stato avvertito alle 6.32 ora locale, le 3.32 in Italia, ed ha colpito la città di Kerman, poco più di mille chilometri a sud della capitale Teheran. Il sisma nel Pacifico Meridionale, ha raggiunto invece il grado 6.0 con epicentro lungo la costa nord orientale della Papua Nuova Guinea, a nord est dell'Australia.

In Iran scosse ravvicinate

Secondo i dati resi noti dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano (INGV), confermati anche dall'US Geological Survey, agenzia di sismologia statunitense, il sisma avrebbe avuto luogo ad una profondità di 20 km con epicentro a Kerman, città capoluogo della provincia che porta lo stesso nome.

Tanta paura tra la popolazione e diversi danni constatati alle abitazioni ma fortunatamente non sono state rilevate vittime nonostante l'alta densità di popolazione della zona. La scossa principale sarebbe stata seguita da una quarantina di piccole scosse di assestamento, di cui una arrivata di nuovo al grado 5.0, che hanno aumentato la paura tra la gente.

Sono passati solo poco più di trenta giorni da quando un altro violento Terremoto aveva interessato la stessa zona dell'Iran. A fine ottobre infatti, una scossa del grado 5.2 aveva colpito ancora la zona di Kerman causando ingenti danni ma fortunatamente nessuna vittima. Più grave la scossa verificatasi al confine tra Iran e Iraq poco più di un mese fa, il 12 novembre scorso, quando la terra tremò raggiungendo addirittura il grado 7.2, distruggendo abitazioni e strade e causando almeno 530 vittime.

In quel caso le zone interessate furono quelle della provincia di Kermanshah, soprattutto nelle città di Sarpol e Zahab.

Anche in Papua Nuova Guinea si rivive un incubo

Più delicata la situazione scaturita dal sisma di grado 6.0 in Papua Nuova Guinea, situato all'interno del cosiddetto 'anello di fuoco', zona in cui i terremoti sono tristemente comuni a causa della particolare conformazione fisica dei fondali, dove le placche tettoniche tendono a stridere continuamente tra di loro.

Pochi minuti dopo la scossa avvertita in Iran, precisamente alle 3.50 ora italiana (12.50 ora locale), la terra ha tremato lungo la costa nord est della Papua Nuova Guinea a una profondità di circa 53 km fortunatamente senza causare vittime. Il timore principale, subito dopo la scossa, è rappresentato dal pericolo tsunami vista la presenza dell'enorme distesa d'acqua dell'Oceano Pacifico, ma non sono stati diramati allarmi in questo senso.

Non è ancora svanita nella zona la memoria e la paura per il grande terremoto dello scorso 12 novembre che toccò addirittura il grado 7.9 di magnitudo, seguito da altre due potenti scosse che raggiunsero i gradi 5.5 e 6 nel giro di pochi minuti. In quel caso l'allarme tsunami fu lanciato anche se non ci fu nessuna onda anomala conseguente.