A Sado, in Giappone, è morto all'età di 77 anni Charles Jenkins, un militare americano che disertò passando in Corea del Nord durante il periodo della guerra fredda.

La storia della sua vita è quella di un film di spionaggio

La sua vita, narrata in un'autobiografia pubblicata nel 2008 dal titolo "Il comunista riluttante", è una storia incredibile, con un retroscena agghiacciante sul regime di pyongyang, La scena di partenza si svolge nel dicembre 1965, quando l'uomo è solo uno spaventato ragazzo di 25 anni. Charles Jenkins, detto "scooter" dai commilitoni, è un sergente americano a capo di una pattuglia che sorveglia un tratto della zona smilitarizzata al confine fra le 2 Coree.

È notte, non c'è nulla da fare se non scrutare il vuoto delle tenebre e fa freddissimo, oltre 20 gradi sottozero. "Scooter" sente anche il gelo della paura dentro di sé: teme di essere trasferito in Vietnam, dove la guerra è reale.

Dopo aver bevuto una decina di birre, conduce gli uomini in pattuglia e poi, con una scusa, si allontana nella notte. Ha con sé una t-shirt che lega alla canna del fucile ed attraversa il pericoloso campo minato di fronte a lui, giungendo nella parte nordcoreana. Il suo miraggio è quello di andare a vivere a Mosca, in Unione Sovietica. Viene invece trattenuto dai nordcoreani, che lo terranno in un regime di semidetenzione per quarant'anni.

I servizi segreti di Pyongyang, dopo essersi accertati che non si tratti di una spia, cercano di utilizzarlo a loro volta come istruttore per agenti dormienti da inviare negli Stati Uniti.

Charles si rivelerà, però, poco adatto allo scopo: è un ragazzo di campagna con poca istruzione, ed un terribile accento del North Carolina, inadatto ad una spia che si deve mescolare alla maggioranza degli americani.

Diventa così una star cinematografica del regime: il suo ruolo abituale, ovviamente, è quello dell'americano cattivo.

Nonostante ciò, la vita di "Scooter" continua a non essere per niente facile. Sul braccio sinistro ha tatuato "U.S. Army" che risuona come un'offesa e che gli viene tolto con delle forbici senza anestesia. Dopo diversi anni, vive ancora come un detenuto in semilibertà, e mostrato come un animale da circo.

La svolta della sua vita è l’incontro con Soga

Soga è una ragazza giapponese rapita dai servizi segreti nordcoreani, allo scopo di addestrare spie da inserire in territorio giapponese. Si incontrano come detenuti e si innamorano immediatamente, malgrado una differenza d'età di quasi vent'anni. Contemporaneamente, in Giappone le autorità vengono a conoscenza dell'esistenza di almeno 17 persone rapite dal regime di Pyongyang che potrebbero, in realtà, essere molte di più.

Nel 2002, l'allora Primo Ministro giapponese, Junichiro Koizumi, organizza un viaggio a sorpresa in Nord Corea, il cui governo ammette di aver rapito dei ragazzi. In quest'occasione Koizumi fa ritorno a casa con Soga, le due figlie avute da Jenkins, ed altri 4 rapiti.

Nel 2004 a Charles Jenkins, ormai inutile al regime, sarà permesso di raggiungere la moglie in Giappone, dove verrà processato per diserzione dopo 40 anni, e condannato a 30 giorni di detenzione.

A Sado, "Scooter" trascorrerà gli ultimi anni della sua vita, lavorando in un negozietto per turisti e scrivendo la sua autobiografia. Nel libro, Jenkins inserisce nomi e vicende di persone scomparse dal Giappone e da altre nazioni asiatiche, allo scopo di addestrare le spie nordcoreane; fra queste cita un'amica thailandese che la famiglia aveva denunciato come scomparsa nel nulla, e che invece si trova a Pyongyang. La notizia incrementa il timore di altri prigionieri presenti in Corea del Nord.