Giungono dal carcere minorile di Quartucciu, provincia di Cagliari, allarmanti notizie circa le condizioni psicofisiche di L.M., accusato mesi fa dell'omicidio della giovane fidanzata, noemi durini, la ragazza di Specchia (Lecce) di soli 16anni.

Omicidio volontario aggravato da crudeltà

Un omicidio efferato, che risale alla notte del 3 settembre scorso quando il ragazzo avrebbe ucciso, prima con una coltellata, poi ricoprendola di pietre, la sua fidanzatina. Il cadavere della studentessa venne ritrovato in data 13 settembre e le indagini condussero subito verso L.M., con il quale Noemi viveva da tempo un amore 'malato', fatto di gelosie, tira e molla ed emozioni tormentate.

Il tutto appesantito anche dalle reciproche famiglie che, forse perché entrambe contrarie alla storia tra i due, avevano intrapreso una serie di azioni di denuncia affinché i ragazzi smettessero di frequentarsi. L.M. confessò l'omicidio prendendosi la colpa dell'accaduto. Al momento è il solo a trovarsi in regime di detenzione, anche se inizialmente, data la pressione esercitata dalla famiglia di lui e alcuni interventi sospetti in programmi televisivi dove furono dette parole orribili sulla povera Noemi, si era ipotizzato un possibile coinvolgimento del padre di L.M.

Una personalità borderline

Il 17enne è ora sotto accusa per omicidio volontario aggravato con motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà.

Ma gli avvocati che difendono il giovane sembrano voler a tutti i costi approfondire gli aspetti psicologici della vicenda in quanto, come se è appreso, L.M. era stato sottoposto a più di un TSO (trattamento sanitario obbligatorio). E da qui ci ricolleghiamo a quanto accaduto la scorsa notte presso il carcere minorile di Quartucciu.

Pare che il ragazzo di Montesardo salentino, dopo aver fatto alcuni incubi, si sia auto inferto delle ferite sul corpo. Anche queste probabilmente campanello d'allarme di una personalità borderline e pericolosa per gli altri ma anche per sé stesso. Un ragazzo problematico che subito dopo questi episodi di auto inflizione, è stato sottoposto ad una terapia farmacologica.

Le condizioni psicofisiche di L.M. parrebbero al limite, tanto da essere segnalate dalla struttura carceraria alla Procura dei Minori di Lecce che potrebbe disporne il trasferimento presso una struttura psichiatrica dove il giovane potrebbe essere curato in maniera più specifica.

All'inizio di novembre il giovane era stato sottoposto a test psico-attitudinali per verificare la sua capacità di intendere e di volere. L'esito di questi test, atteso a giorni, potrebbe essere decisivo per il futuro di L.M. e per il suo trasferimento.