In un periodo ormai prossimo al Natale, quando le famiglie si accingono a trascorrere insieme giornate infinite ridendo e dimenticando i problemi da cui sono afflitti quotidianamente 24h su 24, una tragedia orrenda si consuma nel Belpaese, in provincia di Reggio Emilia, tra Suzzara e Luzzara, due paesini poco distanti l'uno dall'altro.

Una mamma uccide, in casa, la figlioletta di due anni soffocandola e, poco dopo, si fionda in auto (come se allontanandosi dalla cittadina e, in definitiva, dal mondo potesse nascondere un atto così crudele e malvagio) con l'altro figlio di tre anni più grande e lo accoltella, privando anche lui della possibilità di vedere, conoscere e sperimentare il mondo.

Dopodiché, la donna tenta il suicidio con coltellate alla pancia.

L'accaduto

Nel pomeriggio di giovedì 7 dicembre 2017, alle ore 17, quando ormai il sole è tramontato per lasciare il suo posto alla luna, un pastore che stava pascolando il suo gregge si insospettisce notando una vettura in sosta sull'argine destro del Po, nella zona dei laghi artificiali di cava in via Lorenzini a Luzzara.

Incuriosito, si avvicina e all'interno dell'abitacolo scopre amaramente il corpo di un bambino, Lorenzo Zeus, sotto una coperta e una donna al suo fianco, la madre, sanguinante e con un coltello ancora conficcato nella pancia. Probabilmente la stessa arma adoperata per ammazzare un'anima innocente.

L'uomo allerta le forze dell'ordine, il 118 e i vigili del fuoco, i quali immediatamente si sono precipitati sul luogo e hanno scortato la donna in ambulanza che l'ha trasportata al sanatorio di Reggio Emilia, dove è arrivata in forte stato di confusione e, nonostante le ferite, non sarebbe in pericolo di vita.

Il ritrovo della bambina

Nel frattempo gli inquirenti si sono messi sulle tracce della seconda figlia, una bambina di due anni, di nome Kim. Data la difficoltà delle ricerche, hanno avvertito i colleghi di Suzzara, dove la famiglia abitava, i quali, entrando nell'abitazione, si sono imbattuti nel corpo senza vita della piccola, morta soffocata.

Chi è la donna?

Secondo quanto emerge dalle informazioni recentemente raccolte, la donna avrebbe in passato sofferto di problemi psichici, problemi per i quali ancora oggi è in cura psichiatrica: nei confronti di quella stessa donna verrà emesso un procedimento di fermo, oltre ad essere ascoltata formalmente, nelle prossime ore, dalle forze dell'ordine per ricostruire la dinamica e per capire cosa ha spinto una giovane madre a commettere un atto a dir poco disumano, o se lo stesso sia da ricercare nelle sue fragilità mentali.

Antonella Barbieri, questo il suo nome, è una casalinga trentanovenne di origini modenesi. Suo marito, Andrea Benatti, è un ex giocatore di rugby, che nel 2011 - quando giocava negli Aironi - è stato costretto a ritirarsi per via di alcuni problemi alla retina.

Mentre Antonella uccideva i suoi figli, l'uomo era sul posto di lavoro, nell'officina meccanica di famiglia (nel Mantovano) ed è stato informato dell'immane tragedia dai militari. Un uomo, adesso, che - attraverso le parole di chi gli è stato accanto nelle ore sicuramente più dure e difficili della sua vita - non esiste più, non vive più. Un uomo che non freme più per tornare a casa e giocare serenamente e allegramente con i suoi bambini.