Il gip del Tribunale di Monza, Federica Centonze, ha deciso: non si farà la perizia sulla capacità di stare a giudizio a Mattia Del Zotto. Del Zotto è balzato alle cronache per aver confessato di avere avvelenato con il tallio sette parenti e la badante dei nonni, riuscendo ad ucciderne tre.
La richiesta di questa perizia era stata chiesta dall'avvocato del giovane, Silvia Letterio. Secondo il difensore infatti Mattia potrebbe non essere in grado di rendersi conto di ciò che gli sta accadendo dal punto di vista giudiziario. Di diverso parere gli inquirenti per cui Mattia sarebbe una "lucida mente criminale" che aveva architettato una strage da operare con il veleno che, ricordiamo, aggiungeva alle tisane e alle bottigliette d'acqua riposte in cantina.
Altri dettagli inquietanti rivelati
Stasera, 15 dicembre, durante la puntata di Quarto Grado, sono stati rivelati altri dettagli inquietanti. Mattia Del Zotto nel 2016 aveva partecipato ad un casting per fare lo speaker. Nel video mostrato non sembra a suo agio e non alza mai lo sguardo dal foglio. All'epoca aveva 26 anni e cercava lavoro. Il suo lo aveva perso e da quel momento è cominciata la sua trasformazione. Mattia si chiudeva nella sua stanza e passava tutto il giorno al pc. Quando smetteva di usarlo staccava tutte le spine, era contrario al telecomando ed era ossessionato dall'ordine e dalla pulizia. Esigeva che i riscaldamenti fossero spenti anche d'inverno. Atteggiamenti particolari e maniacali ma Mattia non si sentiva malato e non accettava aiuto.
Non permetteva a nessuno di avvicinarsi. Anche secondo alcune testimonianze raccolte nel quartiere, sempre da Quarto Grado, Mattia viene descritto come un fantasma, isolato. Era ossessionato dalla purezza: contestava la Chiesa Cattolica ed era ossessionato dall'ebraismo. La metamorfosi di Mattia è compiuta nelle lunghe giornate che passa al computer dove pianificava la morte dei suoi familiari.
Non partecipò ai funerali della zia e dei nonni dichiarando che "non perché sono miei parenti devo per forza avere un legame affettivo con loro". Indizi certamente pesanti, di una personalità che andrà chiarita in fase processuale.
Il resto della famiglia, però, non lo abbandona: il perdono c'è sempre, dice lo zio.
Trasferito in un reparto psichiatrico per regolari controlli
Al momento Mattia del Zotto è stato trasferito dal carcere al reparto psichiatrico dell'Ospedale San Gerardo di Monza. Una normale procedura, assicurano gli inquirenti, per valutare lo stato mentale del giovane che comunque, come scritto sopra, è ritenuto consapevole e quindi sarà possibile procedere nei suoi confronti dal punto di vista giudiziario. Se poi gli verrà data l'infermità mentale o la semi-infermità, ai fini di determinare la pena, è ancora da stabilire.