Piovono denunce a causa di stomachevoli ritrovamenti riscontrati all'interno di prodotti di rinomati marchi italiani. Risale a poche settimane fa il disgustoso rinvenimento di un grosso verme all'interno di una bottiglia di salsa di pomodoro. A trovare un viscido invertebrato nella passata è stata una donna napoletana in stato interessante. La gestante stava per cucinare il prodotto quando, accortasi dell'anomala presenza, ha fatto in tempo ad evitare la deglutizione. La notizia, denunciata anche sui social network, ha fatto velocemente il giro del web, allarmando i consumatori.

A postare l'immagine della rivoltante presenza nel sugo è stato il marito della malcapitata, infuriato per le ripercussioni che il verme avrebbe potuto avere sulla salute della consorte e del bimbo portato in grembo.

Stando a quanto riportato dai coniugi, il verme sarebbe sbucato fuori dalla bottiglia, spaventando entrambi. Il marito, in particolare, ha provveduto a taggare nel post - con foto dimostrativa in allegato - anche l'azienda alimentare incriminata, La Fiammante Pomodoro, la quale ha immediatamente provveduto a rispondere. Secondo la società, che si è detta meravigliata e rammaricata per l'infelice ritrovamento, questo sarebbe legato alla perdita di ermeticità del tappo, verificatasi probabilmente durante lo spostamento della bottiglia nella catena distributiva aziendale.

Attraverso una nota ufficiale, l'azienda ha illustrato tutto il sistema produttivo, chiedendo, infine, agli internauti di utilizzare accortezza prima di diffondere informazioni di questo tipo.

Trovato anche uno scarafaggio nel cornetto

Un'altra recentissima denuncia arriva da Caserta, dove una madre ha raccontato sia sui social che agli inquirenti di aver trovato, insieme a suo figlio di 30 anni, una blatta all'interno di un cornetto della Bauli.

Il giovane, in base a quanto denunciato, stava mangiando la brioche a colazione, quando ha visto lo scarafaggio. L'azienda accusata, anche in questo caso, ha prontamente diffuso un comunicato, precisando che non esisterebbe alcuna indicazione che indicherebbe la presenza dell'insetto nel prodotto intero, ancora nella sua confezione originaria.

Sul caso è stata avviata un'indagine dai militari del Nas di Caserta, i quali dopo aver posto sotto sequestro il croissant con lo scarafaggio, hanno avviato i dovuti controlli sia nella filiera di produzione che di confezionamento.

La Bauli, intanto, ha precisato che è corretto tutelare la sicurezza dei consumatori - che per l'azienda è fondamentale - ma attualmente non è stata obbligata al ritiro di alcun prodotto dagli scaffali. In effetti, nonostante la procura sammaritana abbia avviato le procedure per una possibile allerta a tutela della salute dei cittadini, nessun prodotto dell'azienda compare nella lista di quelli ritirati dal mercato su disposizione del Ministero della Salute.