Ci troviamo a Riccione, una nota località balneare italiana, dove un professore di circa quarantacinque anni è stato arrestato dai militari locali per avere abusato sessualmente di una delle sue studentesse. Le indagini sarebbero scattate dopo la denuncia di alcune madri delle alunne, infastidite e disgustate da quelle registrazioni che avevano trovato sui telefonini delle proprie bambine. Secondo le dichiarazioni dei genitori, l'uomo avrebbe inviato messaggi parecchio spinti ad una delle sue alunne, chiedendole esplicitamente di avere rapporti sessuali con lui.

Messaggi a dir poco strani e disgustosi che le ragazzine si passavano tra di loro, forse per schernire il professore, e che hanno insospettito non poco i genitori della "vittima" che si sono diretti in un primo tempo dal dirigente scolastico e, successivamente, dalle autorità locali. La ragazzina, ascoltata a lungo dagli inquirenti e da uno psicologo, ha confessato di avere una relazione con il professore e di essere profondamente innamorata di lui. Sentimenti mossi da chissà quale strano pensiero della giovane, convinta poi dallo stesso professore ad intraprendere una relazione segreta.

I messaggi del professore, le indagini e l'arresto

"Se mi ami veramente come dici dovresti dimostrarmelo", queste alcune delle parole registrate in quei messaggi salvati nel telefonino della ragazzina.

Un tentativo di convincerla a consumare rapporti sessuali, forse, all'interno dello stesso istituto - "non ti devi preoccupare, la cosa importante è che nessuno lo venga a sapere". Con queste parole il professore avrebbe cercato di convincere una delle proprie alunne a portare avanti quella relazione già parecchio strana, incitandola ad addentrarsi in un livello fin troppo carnale.

La madre della ragazzina, supportata da altri genitori a conoscenza della situazione, si è rivolta dunque alle forze dell'ordine per denunciare tutto quanto l'accaduto, utilizzando i messaggi e le registrazioni come prova inconfutabile contro l'uomo. Sarebbero bastati solo pochissimi giorni per permettere agli uomini della Questura locale di entrare in possesso di tutto il necessario per poter cogliere il professore con le mani nel sacco e mettergli le manette ai polsi. L'uomo si troverebbe adesso all'interno del carcere del paese con l'accusa di pedofilia e violenza ai danni di una ragazzina minorenne.