Ci troviamo a Riccione, nota località balneare di circa trentacinquemila abitanti in provincia di Rimini, dove un gruppo di mamme ha deciso di sporgere denuncia alla Polizia di Stato contro un professore dell'istituto in cui sono iscritte le proprie bambine. Messaggi contenenti note audio che le ragazzine della Scuola si passavano tra di loro, forse per invidia o per prendere in giro l'autore stesso di quelle registrazioni in cui veniva richiesto alla "vittima", una alunna di appena quindici anni, di portare avanti le proprie esperienze sessuali.

"Se i tuoi sentimenti sono veri me lo devi dimostrare" - avrebbe detto il professore in una delle registrazioni inviate alla ragazzina - "l'importante è che nessuno lo venga a sapere, ci metteremo in un posto in cui non ci vedrà nessuno". Richieste palesemente esplicite e pronunciate con un timbro vocale molto roco ed accompagnato da alcuni sospiri. Registrazioni che verranno utilizzate come prova contro l'insegnante.

La denuncia di pedofilia e le azioni della scuola

Semplici messaggi che le ragazzine dell'istituto si scambiavano giornalmente, prendendo forse la situazione con troppa leggerezza. Un passaggio continuo di note vocali che è saltato subito all'attenzione dei genitori delle ragazzine che hanno prontamente contattato il preside della scuola per denunciare l'accaduto.

Inizialmente, forse in apparenza, vi era la possibilità ed il sospetto che si potesse trattare di un semplice pettegolezzo tra genitori, ma la situazione ha preso una piega ben diversa quando si è scoperto che ad inviare quei messaggi era stato uno dei professori. Sull'uomo, un docente di quarantacinque anni, grava adesso una denuncia di violenza nei confronti di una ragazza minorenne e di pedofilia, affermata dalle dichiarazioni della stessa quindicenne che ha riferito di avere una "storia sentimentale" con il professore e di esserne innamorata.

Confessioni che, con molta probabilità, hanno mandato in escandescenza i genitori della bambina, pronti a fare di tutto per salvaguardare l'incolumità della propria figlia. Non certamente un caso circoscritto ed isolato, quello accaduto in provincia di Rimini, ma si tratta di uno di quei casi in cui un uomo, solitamente un professore o un parente delle varie vittime, decide di agire di propria volontà per abusare fisicamente e psicologicamente di quelle povere ragazzine che si trovano costrette al silenzio.