Una storia da romanzo di altri tempi quella di Marinella Magliano, una signora cinquantenne che vive in Liguria in Valle Bormida, nell'entroterra dell'appennino savonese.
Ha sempre vissuto in quella che, teoricamente era la sua vera famiglia, composta da mamma, papà, fratello e due sorelle. Vivevano in condizioni poco agiate e sin da bambina ha avuto la percezione che quello che chiamava papà, in realtà, non fosse il suo padre naturale. Tutto nacque da un episodio che le accadde da bambina, il giorno del suo compleanno. Era il 30 marzo 1979 ed alla porta di casa si presentò un signore con cesto in regalo proprio per lei contenete dolciumi e prelibatezze di ogni genere.
Le diede anche 10mila lire, una somma elevata ai suoi occhi, dicendole che avrebbe potuto spenderle per acquistare la torta e le candeline.
Agli occhi di questa bambina il signore, che si fermò giusto il tempo di scambiare due parole con la sua mamma, le apparve come un vero e proprio "Babbo Natale", vista anche la stazza da vero e proprio omone. Si chiamava Alfredo.
La giovane Marinella non lo vide più, ma dentro di lei si accese dal quel momento, senza mai più scomparire, la sensazione che fosse il suo vero papà. Come ricorda, intervistata dal Secolo XIX, pur essendo piccina, ebbe la percezione che Alfredo fosse "come una parte di lei".
Mamma, è lui il mio papà?
Questo pensiero le rimase dentro anno dopo anno fino ad arrivare, oramai adolescente, a chiedere a sua madre se quell'uomo così buono fesse il suo vero padre.
Lei negò, ma Marinella continuò a credere al suo istinto, ponendosi spesso la domanda se quello che in casa chiamava "papà" lo fosse per davvero.
La svolta avvenne alla morte di sua mamma. In un suo cassetto trovò ben nascoste tantissime lettere. Scoprì che lei ed Alfredo si scambiarono lettere dolcissime ed affettuose per anni.
Si armò di coraggio e decise, di mettere fondo ai propri risparmi di cassiera in un supermercato locale. Aveva 44 anni e non poteva più perdere tempo. Rubò un mozzicone di sigaretta del suo falso padre, e fece fare un esame del Dna scoprendo quello che aveva sempre percepito. Quindi scoprì che Alfredo viveva in un piccolo comune non lontano dal suo.
Vi si recò e lo raggiunse a casa sua. Era ancora vivo. le aprì e lei, guardandolo fisso negli occhi gli chiese quello che voleva chiedergli da anni. "Sei tu il mio papà?" L'omone la guardò fissa, i suoi occhi erano umidi, lo sguardo commosso. la risposta, come è facile prevedere, fu affermativa. ma a Marinella non bastava. Chiese ed ottenne da lui la possibilità di fare l'esame del Dna: e la scienza le diede la conferma definitiva.
Questa storia da libro cuore ha avuto l'epilogo più bello. La signora ha chiesto e ottenuto di poter prendere il cognome di Alfredo e si è goduta il suo vero padre per cinque anni, fino alla sua morte. Se lo è goduto in tutte le feste comandate, trascorrendo insieme giornate meravigliose.
Pochi mesi fa Alfredo l'ha lasciata, addormentandosi per sempre.
Ma Marinella ha deciso che quella storia stupenda non dovesse finire con la morte del suo papà ritrovato.
Ogni 30 marzo, giorno del suo compleanno e del primo incontro con Alfredo, i poveri del suo paese, in accordo con la Caritas locale, riceveranno un grande pacco colmo di prelibatezze. per far rivivere anche a loro, almeno una volta all'anno, le forti emozioni che provò lei da bambina.