Questa mattina, 31 gennaio 2018, è apparso sull’edizione online del quotidiano britannico The Guardian un articolo a firma Lorenzo Tondo dal titolo allarmante: ‘L’interpol fa circolare la lista dei sospetti combattenti dell’Isis che si ritiene siano in Italia’. In quello che è un vero e proprio scoop, il giornalista sostiene che il Guardian sia riuscito ad ottenere una lista, fatta circolare appunto dall’Interpol, di 50 combattenti dell’Isis - tutti di nazionalità tunisina, con tanto di nome, cognome e data di nascita - arrivati in Italia, in Sicilia, presumibilmente per mezzo dei famigerati barconi, anche se meno fatiscenti di quelli adibiti solitamente al trasporto di migranti dalla Libia.

Alcuni di questi presunti terroristi, sostiene Tondo, sarebbero anche stati identificati dalle autorità italiane al momento dello sbarco. Ma ora, secondo le informazioni ottenute dall’Interpol, sarebbero in procinto di raggiungere altri Paesi membri della UE.

I particolari dello scoop del Guardian sui presunti terroristi Isis

Secondo quanto appreso dal quotidiano d’Oltremanica, la lista dei presunti terroristi dell’Isis sarebbe stata redatta dal segretario generale dell’Interpol per poi essere inviata, il 29 novembre 2017, al ministero dell’Interno italiano guidato da Marco Minniti. Il Viminale avrebbe poi girato l’elenco alle agenzie nazionali antiterrorismo di tutta Europa.

I tunisini dell’Isis sbarcati in Sicilia

Lorenzo Tondo passa poi a parlare nello specifico dei cittadini tunisini presenti nell’elenco Interpol. Secondo la testimonianza ottenuta da un non meglio identificato ufficiale antiterrorismo europeo, il Guardian afferma che i tunisini dell’Isis sarebbero approdati sulle coste della Sicilia tra il luglio e l’ottobre 2017, utilizzando diverse imbarcazioni di fortuna, poi abbandonate sulle spiagge.

Uno dei luoghi di sbarco più popolari tra i tunisini che vogliono raggiungere l’Italia sarebbe la spiaggia di Torre Salsa ad Agrigento. Tra queste migliaia di migranti ‘economici’, si sarebbero nascosti i presunti foreign fighters dell’Isis. Quattro di questi sarebbero già noti agli archivi dell’antiterrorismo europeo e uno di loro, si legge, “potrebbe aver già attraversato il confine italo-francese per raggiungere Gard”, un dipartimento della regione dell’Occitania nella Francia meridionale.

‘Atterrare illegalmente ad Agrigento modo più sicuro per arrivare in Europa’

Secondo il Guardian, le autorità italiane definiscono “approdi fantasma” i posti come Torre Salsa e ritengono che, solo sulle coste della provincia di Agrigento, siano sbarcati circa 3000 tunisini da luglio a oggi. A questo proposito, vengono citate le dichiarazioni del procuratore capo agrigentino Luigi Patronaggio, secondo il quale non si può escludere che i combattenti dell’Isis si possano nascondere tra gli altri migranti. Un altro magistrato della procura di Agrigento, Salvatore Vella, contattato dal Guardian, ammette di non sapere davvero chi siano, cosa facessero e dove si trovassero questi tunisini prima di sbarcare in Sicilia.

Quel che è certo, aggiunge Vella, è che molti di loro non vogliono farsi identificare e per questo motivo, ammette sconsolato, “se sei un terrorista, atterrare illegalmente ad Agrigento è il modo più sicuro per arrivare in Europa”. La differenza rispetto ai barconi provenienti dalla Libia, conclude Vella, è che le imbarcazioni utilizzate dai tunisini sono “eccellenti, robuste e navigate da esperti che conoscono bene il mare”.