Nelle ultime ore alcuni siti stanno facendo credere che il caso del gasolio sporco si sia esteso dalle province del Salento a tutta Italia, causando inutili quanto dannosi allarmismi tra gli automobilisti italiani delle altre regioni italiane. Va subito detto che si tratta di una bufala, chiamata oggi più comunemente fake news. Tanto è vero che le uniche province colpite dal fattaccio restano Taranto, Lecce e Brindisi, con la Guardia di Finanza che pone in questi giorni sotto la propria lente di ingrandimento la raffineria Eni della città tarantina.

Riguardo a quest'ultimo aspetto, la società ha smentito qualsiasi ipotesi di problema nella qualità del gasolio, attraverso un comunicato ufficiale di qualche giorno fa.

La bufala sul blocco auto in tutta Italia

I problemi ai motori delle auto, causati dal gasolio sporco con cui si è fatto rifornimento durante le feste di Natale, sono circoscritti alle tre province del Salento indicate qui sopra, vale a dire Lecce, Taranto e Brindisi. E' falsa invece la notizia secondo cui il caso sarebbe dilagato anche nelle altre regioni italiane, provocando blocchi alle auto nel resto d'Italia. News da cestinare, come tutte le altre fake news con cui si devono fare i conti ogni giorno ormai, a conferma di come il giornalismo online stia prendendo una direzione non esattamente corretta.

Corrispondono a realtà i blocchi delle auto registrati in Salento, per cui si contano danni complessivi da migliaia di euro. Basti prendere come esempio il caso di una singola automobile, che ha avuto la sfortuna di ricevere la partita di gasolio sporca. Nella maggior parte delle volte, il proprietario della vettura è costretto a chiamare un tecnico, il cui intervento arriva a costare oltre 1.000 euro nelle situazioni più gravi, dove è necessario sostituire gli iniettori.

Anche qualora il caso fosse meno complicato, la chiamata del tecnico può costare alle tasche del cittadino qualcosa come 400 euro.

Gli aggiornamenti sul caso in Salento

Ad oggi, giovedì 11 gennaio, si è ancora a caccia di un colpevole. Tutti i soggetti interessati, fino a qui, hanno respinto le accuse degli automobilisti, gli unici ad aver subito, di fatto, danni per centinaia - se non migliaia - di euro.

Nessun problema riscontrato dall'Eni, che ha effettuato le indagini sulla raffineria di Taranto. Allo stesso modo è arrivata la difesa dei benzinai da parte della Federazione Italiana Gestori Carburanti e Affini (Fegica), attraverso le parole del sindacato Cisl. Non resta che attendere i prossimi giorni, quando qualcosa potrebbe cambiare. In positivo si intende.