Tutto è cominciato martedì scorso, con il ritrovamento (intorno alle 17.00) di un cadavere sui binari della linea ferroviaria Napoli-Roma. Qualche ora più tardi, l'identificazione della salma e la notizia che nessuno avrebbe voluto leggere: il corpo privo di vita rinvenuto nei pressi della stazione ferroviaria di Casoria è quello di ciro ascione, il 16enne scomparso da Arzano nella giornata di sabato.

Le prime ipotesi investigative

Le indagini sulla causa mortis della giovane vittima sono cominciate già nella tarda serata di martedì, grazie all'ostinazione e alla caparbietà degli uomini della Procura di Napoli Nord e della Polizia di Stato di Napoli.

A seguito delle primissime verifiche, fu possibile stabilire con certezza come Ciro fosse effettivamente salito sul treno che da Piazza Garibaldi lo avrebbe condotto in periferia, dato che il suo cellulare aveva agganciato le celle che seguono il percorso del convoglio. Ciro è morto cadendo da un treno in movimento, certo, ma come è possibile avallare una tesi del genere se tutte le porte dei convogli sono rigorosamente chiuse durante le tratte?

Suicidio, omicidio o tragico incidente? A far chiarezza ci aveva pensato, sin da subito, il padre del 16enne, che aveva rigorosamente escluso l'ipotesi di un atto omicida: "Mio figlio non aveva alcun motivo per togliersi la vita, qualcuno potrebbe averlo lanciato fuori dal finestrino".

Un'ipotesi stramba, difficilmente realizzabile, soprattutto se si tiene in considerazione che a bordo di un treno regionale viaggiano sempre un certo numero di persone.

La svolta nelle indagini

Dopo poco più di 24 ore dal ritrovamento del corpo, gli inquirenti sono riusciti a far luce sul tragico incidente che ha spezzato la vita di Ciro Ascione: illuminanti alcuni fotogrammi delle videocamere di sorveglianza della stazione, dove si vedrebbe chiaramente la dinamica dei fatti che avrebbero condotto il sedicenne alla morte.

Ciro aveva promesso al suo papà di tornare a casa per tempo, ma tra un bacio ed una carezza alla sua dolce metà, non si sarebbe accorto dell'orario, trovandosi perciò in ritardo rispetto alla partenza del suo treno. Ecco che nel disperato tentativo di ottemperare ai suoi doveri, avrebbe scelto di aggrapparsi al predellino del treno, già in partenza e con le porte ormai chiuse.

Il viaggio di Ciro è però durato poco: quei dieci minuti non sono stati sufficienti per arrivare e a Casoria, dove ad attenderlo c'era il suo papà. Il corpo del giovane sarà sottoposto ad esame autoptico nella giornata di venerdì.