La statua di Afrodite, acefala, risalente al I secolo d.C. è stata rubata all'Università di Foggia nel 2011. Le peripezie della statua sono state molte e grazie alle investigazioni della squadra di militari appartenenti alla Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), Afrodite ha potuto tornare a Foggia. Altri approfondimenti che garantirono sviluppi nelle indagini furono svolti dall'unità MiBACT, che grazie ai suoi funzionari permise di identificare la posizione della statua.

Ritorno a casa dopo 7 anni

Le indagini per il suo recupero sono iniziate nel 2013 e grazie al monitoraggio del mercato antiquariale, le investigazioni dell'unità militare hanno condotto ad una casa d'aste bavarese che voleva vendere un capolavoro italico. Il reperto fu infatti identificato grazie a confronti con la scultura in vendita e foto della presunta Afrodite scomparsa, precedentemente inserite nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dalla TPC.

Il traffico di reperti

Nel 2016, la polizia scoprì un intero traffico di reperti archeologici, grazie anche alla collaborazione delle forze dell'ordine tedesche, che portò all'arresto dei trafficanti e al recupero di 2500 artefatti, ma ancora non fu possibile recuperare la scultura dell'Afrodite di Foggia.

La statua vantava un valore commerciale di 350 mila euro e veniva perciò sfruttata dai trafficanti per le loro deplorevoli attività illegali. Il presunto traffico, altresì noto come ricettazione, si occupava di trasferire reperti dalla Germania fino a Ladispoli dove si trovava un negozio di questi oggetti che venivano scavati illegalmente e sottratti.

Di ciò si occupava un tedesco che rivendeva i beni al mercato nero, ma nello stesso tempo controllava i reperti per scegliere i migliori da vendere e un altro personaggio, che consegnava i beni all'estero e il soggetto laziale che si occupava di gestire il negozio in Italia.

La Venere di Foggia fu restituita dopo la rogatoria internazionale, promossa dalla Procura della Repubblica di Roma e rimpatriata alla fine del gennaio 2018 da Monaco di Baviera.

L'Afrodite, appartenente all'Università di Foggia, potrà essere presto ammirata anche dal pubblico. Per tutti gli interessati all'arte antica, alla cultura e al patrimonio italiano è possibile seguire la vicenda sui quotidiani locali e nazionali.